Aziende e regioni
Enrico Rossi su facebook: «Libera professione intramoenia da abolire: è fonte di diseguaglianza e corruzione»
«In sanità basta con la libera professione, fonte di diseguaglianza e di corruzione. In Toscana abbiamo due grandi medici indagati, il chirurgo toracico Macchiarini e il cardiochirurgo Stefàno. L'accusa è più o meno la stessa: avere sospinto i malati verso la libera professione a pagamento. Se hanno sbagliato dovranno pagare. Ma a quanti cittadini è capitato di sentirsi rispondere che a “pagamento si fa prima?”. Purtroppo, credo, a molti». Lo afferma il governatore toscano, Enrico Rossi, candidato alla segreteria del Pd, in un post sul suo profilo Facebook. «Bisogna fare una cosa davvero di sinistra: abolire la libera professione intramoenia - sostiene Rossi - Chi lavora nel pubblico deve essere a tutti gli effetti un dipendente pagato dallo Stato e non può né deve aprire bottega in proprio. Semmai è giusto che chi è bravo e lavora di più sia pagato di più. È un sogno! Ma realizzabile: essere davvero uguali di fronte alla malattia». «La mia idea è di promuovere una legge di iniziativa popolare al parlamento. Vi terrò informati. Forza e coraggio. Cambiare si può», spiega Rossi.
Poi, nel “Ps” al post, il governatotre toscano continua: «Abolendo la libera professione intramoenia d’incanto spariranno le liste d'attesa. Mi ci gioco la faccia e tutto il resto.
Per non parlare della necessità di affermare sempre e comunque il rapporto di lavoro esclusivo evitando che i cosiddetti extramoenisti lavorino al mattino in una struttura pubblica e al pomeriggio in una privata verso la quale è probabile sentirsi impegnati a portare utenza. Riformare in modo serio e profondo si deve per dare futuro e credibilità alla sanità pubblica».
La risposta di
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl
«Rendere la sanità pubblica effettivamente tale, garantendo e potenziando i servizi possibili. Come ha affermato oggi il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, è ora di dire basta in sanità con la libera professione perché chi lavora nel pubblico deve ritenersi esclusivamente un dipendente dello Stato, senza che gli sia permesso di poter lavorare in proprio». Lo affermano in una nota Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl. «Ma l'abolizione dell'intramoenia - proseguono - non può bastare senza un'adeguata politica di rilancio del Servizio sanitario nazionale, che guardi ai servizi e al personale, eliminando le diseguaglianze profonde che ci sono lungo il Paese». Per Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl «serve aprire una riflessione complessiva sul tema, contemplando anche l'abolizione dell'intramoenia, per rilanciare il servizio sanitario nazionale, abbattendo le diseguaglianze nell'erogazione dei servizi. Vero, la libera professione troppo spesso incide in negativo nell'offerta, generando in alcuni casi, per le storture del sistema, le liste d'attesa. Ma la sanità si salva solo attraverso investimenti e politiche, che riguardino i servizi offerti e le lavoratrici e i lavoratori coinvolti», concludono.
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