Medicina e ricerca

Greco (S.I.d.R.): “Più educazione e consapevolezza su fertilità nei giovani e tecniche Pma”

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“In merito ai dati emersi dall’indagine ’Le voci del futuro’ occorre sottolineare l’importanza di una maggiore educazione sulla fertilità tra i giovani. Sono molti i fattori che la influenzano, tra i quali l’età, lo stile di vita e le condizioni di salute. È fondamentale, quindi, che i giovani comprendano che la fertilità femminile inizia a diminuire significativamente dopo i 35 anni, mentre quella maschile può essere condizionata da vari fattori ambientali e comportamentali. Inoltre, è bene evidenziare il ruolo delle tecniche di riproduzione assistita, come la fecondazione in vitro (IVF), che assicurano oggi altissime percentuali di successo rispetto al passato, soprattutto se si utilizzano l’Intelligenza Artificiale e la diagnosi genetica pre-impianto. Tuttavia, da parte dei giovani è necessaria la massima consapevolezza su temi delicati quali l’infertilità e le tecniche di Pma”. Lo afferma Ermanno Greco, presidente della Società Italiana della Riproduzione (S.I.d.R.), in merito all’indagine “Le voci del futuro”, promossa da Merck con il supporto tecnico di GAD3, che ha rivelato una significativa mancanza di conoscenza nei giovani, tra i 20 e i 37 anni di 15 Paesi europei, riguardo i temi inerenti la fertilità.
La ricerca ha evidenziato come il 54% dei partecipanti sa poco o nulla sui fattori che influenzano la fertilità e che il 63% degli intervistati dichiara di non conoscere nulla sulle tecniche di riproduzione assistita. “È essenziale, pertanto, che i giovani ricevano informazioni complete e basate su evidenze scientifiche - continua Greco - in modo da poter prendere decisioni informate riguardo alla loro salute riproduttiva. Infine, ritengo sia urgente promuovere nel nostro Paese delle politiche sanitarie che facilitino l’accesso all’educazione sessuale e ai servizi di salute riproduttiva, per garantire a tutti la possibilità di formare una famiglia quando e come desiderano, riducendo la scarsa conoscenza e i tabù che ancora, purtroppo, circondano questi temi” conclude.


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