Medicina e ricerca
Tecnologie assistive: le nuove frontiere per la riabilitazione delle persone con disabilità
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Presentare gli ultimi studi e le nuove frontiere sulle tecnologie assistive, ovvero l’insieme di tutte le innovazioni tecnologiche sperimentate con successo nella riabilitazione delle persone con disabilità, e raccontare come queste possano permettere a chi presenta deficit sensoriali, motori e intellettivi di interagire con il mondo esterno, favorendone l’indipendenza, l’autodeterminazione e una migliore qualità di vita. Sono questi i principali obiettivi dell’Assistive Technology and Disabilities Conference (ATAD), importante evento a livello internazionale evidence based sullo sviluppo e la valutazione di nuovi programmi basati sulle tecnologie assistive per le persone con disabilità intellettive e multiple.
L’evento, “Tecnologia a supporto di persone con disabilità intellettive e multiple, per la promozione di attività fisica, compiti complessi e funzione ricreativa e comunicativa”, giunto quest’anno alla sua terza edizione, si è svolto venerdì 17 maggio, con oltre 260 partecipanti, presso il Centro Nazionale della Lega del Filo d’Oro e in webinar, ed ha affrontato la tematica delle tecnologie assistive da più punti di vista: per favorire la funzione comunicativa e ricreativa della persona con disabilità, ma anche per promuovere l’attività fisica e i compiti complessi.
La conferenza, che ha visto gli interventi di alcuni dei principali esperti del settore, insieme a ricercatori italiani ed internazionali sulle tematiche delle tecnologie assistive, è stata organizzata e promossa dalla Fondazione Lega del Filo d’Oro ETS, pioniera nell’applicazione delle tecnologie assistive per gli interventi educativi e riabilitativi delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, sotto la direzione scientifica del Professor Giulio Lancioni, Direttore del Centro di Ricerca e membro del Comitato Tecnico Scientifico ed Etico della Lega del Filo d’Oro.
Le persone con disabilità sensoriali e plurime alla vista e all’udito sono oltre 360mila , la cui stima complessiva deve essere però vista verso l’alto, tenendo in considerazione anche i minori al di sotto dei 15 anni, non inclusi nella rilevazione, e le persone che presentano, oltre alla minorazione sensoriale, anche una disabilità intellettiva. In Italia, una persona sordocieca su 4 (25,8%) vive da sola e il 61% ha oltre sessantacinque anni. Proprio rispetto al campione degli over sessantacinque, emerge come il 43,5% riscontri difficoltà gravi nelle attività domestiche, mentre il restante 16,1% dichiara di avere almeno una difficoltà grave sia nelle attività di cura personale che nelle attività domestiche. Inoltre, tra coloro che dichiarano di avere almeno una difficoltà moderata o grave nelle attività di cura personale, quasi 4 persone su 10 (37,5%) denunciano una mancanza di aiuto, cifra che sale a una persona su due tra coloro che dichiarano invece di avere almeno una difficoltà moderata o grave nell’attività domestica.
“Questo appuntamento è un’importante occasione per condividere conoscenze scientifiche circa alcuni aspetti fondamentali dell’intervento riabilitativo e dell’uso di tecnologie assistive nell’ambito di tale intervento – ha affermato Giulio Lancioni, Direttore del Centro di Ricerca e membro del Comitato Tecnico Scientifico ed Etico Fondazione Lega del Filo d’Oro. - Tra gli altri aspetti che sono stati affrontati, meritano particolare attenzione l’occupazione indipendente in compiti funzionali e forme comunicative, la possibilità di promuovere l’attività fisica in maniera indipendente supportando la dimensione motivazionale della persona, e il superamento di problemi interattivi e di comportamento. Per ciascuno degli aspetti trattati, abbiamo analizzato il ruolo delle tecnologie assistive e il modo in cui esse possono facilitare il raggiungimento di traguardi altrimenti inaccessibili”.
In questo scenario le tecnologie assistive, ovvero l’insieme di tutte quelle innovazioni tecnologiche inizialmente concepite per altri scopi (comprese le applicazioni degli smartphone o dei tablet o ancora la domotica o la robotica), rappresentano una risorsa fondamentale in grado di rimuovere ostacoli e produrre facilitazioni nel complesso rapporto delle persone con disabilità plurime con l’ambiente circostante. E nel caso delle condizioni di severe disabilità, esse possono divenire uno strumento indispensabile per favorire l’indipendenza, l’autodeterminazione e una migliore qualità di vita.
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