Medicina e ricerca

Combattere la lebbra e le malattie tropicali dimenticate

di Giovanni Gazzoli *

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24 Esclusivo per Sanità24

La lebbra esiste ancora. Si tratta di una malattia contagiosa, causata dal batterio Mycobacterium Leprae, ed è endemica in oltre 120 paesi del mondo. È una delle malattie tropicali neglette (mtn) individuate dall’Organizzazione mondiale della Sanità ed è ancora un problema sanitario importante in vari paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America latina, dove le condizioni socioeconomiche precarie ne favoriscono la trasmissione.
Se non adeguatamente trattata può causare disabilità permanenti, perché il batterio colpisce i nervi periferici e l’apparato oculare. Dal 1981 è però curabile e dopo l’inizio della terapia, la malattia non è più contagiosa e non è quindi necessario l’isolamento.
Negli ultimi due anni il numero annuale delle persone diagnosticate è in aumento, dopo il calo dovuto alla pandemia da Covid-19, durante la quale il personale sanitario dei servizi di trattamento della malattia è stato assegnato ad altre attività. Secondo il nuovo rapporto dell’Oms le persone diagnosticate nel corso del 2022 sono 174.087, con un aumento del 23,8% rispetto al 2021 (https://www.who.int/publications/i/item/who-wer9937-409-430 ).
Per valutare l'impatto reale della lebbra, sono cruciali alcuni indicatori come la percentuale di bambini colpiti e le persone con gravi disabilità al momento della diagnosi. Nel 2022, il 5,9% delle persone diagnosticate erano bambini, segnalando una trasmissione attiva, mentre è aumentata del 12,8% la percentuale del numero annuale di nuovi casi con disabilità gravi (diagnosi tardiva).
Secondo le stime dell’Oms, nel mondo vi sono più di tre milioni di persone, già curate, che presentano disabilità gravi permanenti. Inoltre, lo stigma nei confronti delle persone colpite è ancora oggi un grave problema e, nonostante il trattamento, queste persone, soprattutto se presentano disabilità, non hanno opportunità di reinserimento sociale. In diversi Paesi si segnalano ancora atti discriminatori o, addirittura, sono presenti leggi discriminatorie.
Aifo agisce a livello comunitario con azioni di educazione sanitaria sui sintomi della malattia per promuovere la diagnosi precoce. Tuttavia, affinché l’impatto dei programmi di controllo sia duraturo, deve migliorare la situazione socioeconomica dei Paesi endemici. Un approccio globale, che agisce non solo sugli aspetti sanitari, ma anche sui determinanti sociali, come l'istruzione e l'occupazione stabile, è essenziale per fermare la diffusione della malattia.
Aifo nei progetti che promuove e gestisce, segue la Road Map 2021-2030 dell’Oms per il controllo delle Malattie Tropicali Neglette, a sua volta in linea con la Strategia Globale per l’eliminazione della lebbra (Towards zero leprosy, 2021-2030).
Il cammino verso un mondo senza lebbra è lungo e presuppone azioni integrate verso l’obiettivo "Tre Zeri": zero trasmissione, zero disabilità e zero discriminazione. A questo si aggiunge l’importanza della ricerca scientifica, fondamentale per superare le lacune ancora presenti, in particolare legate alla profilassi primaria (vaccino).
Il prossimo 28 gennaio 2024, si celebrerà la 71^ Giornata mondiale dei malati di Lebbra, con sempre maggiore convinzione Aifo si spenderà per non abbassare i riflettori su questa malattia la cui catena di trasmissione nei paesi più poveri è ancora attiva e va interrotta subito.

* Medico chirurgo, esperto in malattie tropicali, Project Manager Senior Aifo- Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau


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