Medicina e ricerca
Parkinson, a ricercatori di Catania il "Pulitzer" per la miglior pubblicazione di ricerca sulla malattia
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Una équipe di medici e ricercatori italiani dell’università di Catania premiata a Copenaghen per una ricerca medico-scientifica relativa alla malattia di Parkinson che apre nuovi scenari sulla modalità di cura farmacologica e sulla riabilitazione motoria. Il prestigioso premio "Best Research Article of the Year" pubblicato sulla rivista della Società "Movement Disorders", che rappresenta un autentico Pulitzer per gli studi in tema di Parkinson, è stato assegnato lunedì 28 agosto a Copenaghen. Per la prima volta arriva in Italia l’ambito riconoscimento relativo alla migliore ricerca medica scientifica sulla lotta al Parkinson da parte della prestigiosa International Parkinson’s and Movement Disorders Society (MDS), la società mondiale che si occupa di Parkinson e altre malattie similari con oltre 15.000 associati tra neurologi, medici e ricercatori.
Il premio è assegnato all’équipe italiana che nell’ateneo catanese ha lavorato incessantemente sul Parkinson al fine di affrontare questa malattia con tecniche nuove.
A ricevere a Copenaghen il prestigioso premio il professor Mario Zappia, Ordinario di Neurologia e Direttore Uoc della Clinica Neurologica del Policlinico Universitario di Catania, che ha guidato la ricerca.
L’articolo dal titolo "Long-Duration Response to Levodopa, Motor Learning, and Neuroplasticity in Early Parkinson's Disease" , illustra uno studio sulla malattia di Parkinson e su una particolare risposta farmacologica alla levodopa (la sostanza che viene trasformata in dopamina, mancante nei parkinsoniani) che è in grado non solo di assicurare benessere clinico, ma anche di modificare la neuroplasticità del cervello e di intervenire positivamente nell’apprendimento motorio (deficitario nei parkinsoniani); il lavoro apre nuovi scenari per la cura di questa malattia che è il secondo disordine neurodegenerativo, in termini di frequenza, dopo la malattia di Alzheimer. Oltre 300 mila persone ne sono colpite in Italia e soffrono con gravi ripercussioni di carattere economico e sociale sulle famiglie e sulla collettività. La malattia è leggermente più frequente nel sesso maschile rispetto al femminile (60% vs 40%). Colpisce circa l’1% della popolazione con più di 60 anni e raggiunge il 4% tra i soggetti oltre gli 85 anni. Questo suggerisce che un fattore biologico età dipendente, eventualmente in associazione all’esposizione cumulativa ad un fattore ambientale, sia tra gli agenti determinanti. Nonostante la prevalenza aumenti progressivamente con l’età, non sono rari i casi in cui la malattia si manifesta prima dei 50 anni e anche prima dei 40 anni (Parkinson giovanile).
Il lavoro del gruppo di medici e studiosi catanesi rappresenta un contributo fondamentale all’individuazione della cura farmacologica e per la riabilitazione motoria. Alla studio pensato, pianificato, realizzato e prodotto interamente a Catania, hanno collaborato con il professor Zappia, Giorgia Sciacca, Giovanni Mostile, Ivano Disilvestro, Giulia Donzuso, Alessandra Nicoletti.
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