Medicina e ricerca
Tumore seno in fase iniziale, perché il via libera Ema ad abemaciclib può fare la differenza
di Lucia Del Mastro * e Valentina Guarneri **
24 Esclusivo per Sanità24
Ema ha approvato abemaciclib in associazione alla terapia endocrina adiuvante standard per il trattamento del carcinoma mammario in fase iniziale (early breast cancer - EBC), positivo per i recettori ormonali (HR+), negativo per il recettore del fattore di crescita epidermico umano 2 (HER2-), con linfonodi positivi e ad alto rischio di recidiva. Questa approvazione si basa sui risultati dello studio di fase 3 monarchE, che ha raggiunto il suo endpoint primario alla seconda analisi ad interim, mostrando un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza libera da malattia invasiva (invasive disease free survival- IDFS). In un'analisi successiva, con tempo di follow-up più lungo e con più del 90% dei pazienti nella coorte 1 che avevano terminato il trattamento di studio di 2 anni, abemaciclib, in combinazione con l’endocrino-terapia (ET), ha diminuito il rischio di recidiva del cancro al seno del 32% rispetto alla sola ET adiuvante standard per i pazienti con diagnosi di cancro al seno HR+, HER2-, in fase precoce, con linfonodi positivi ed alto rischio di recidiva.
Questo beneficio è stato dimostrato in tutti i sottogruppi e corrisponde a una differenza di sopravvivenza libera da malattia invasiva a due anni, del 3% (92,6% di pazienti liberi da malattia invasiva a due anni nel braccio abemaciclib e 89,6% nel braccio di controllo). I dati di sicurezza di Abemaciclib registrati nello studio monarchE sono stati coerenti con il profilo di tollerabilità già noto e non sono stati osservati nuovi eventi avversi.
Era dagli inizi degli anni 2000, quando furono introdotti gli inibitori delle aromatasi, che non assistevamo a sostanziali miglioramenti clinici nella terapia adiuvante del tumore al seno con recettori ormonali positivi, vale a dire il tipo di tumore mammario più frequentemente diagnosticato. Circa il 65% di tutti i casi di tumore al seno sono casi con recettori ormonali positivi, pertanto i progressi in questo sottotipo di tumore, hanno una particolare rilevanza. I risultati dello studio clinico monarchE, sono di estrema rilevanza clinica sia per l’entità del beneficio indotto da abemaciclib, sia perché questo beneficio riguarda le pazienti con tumore che, pur nelle fasi iniziali, risulta a più alto rischio di ricaduta dopo l’intervento. Pertanto, con questa approvazione europea, abbiamo un’importante arma in più da utilizzare.
Lo studio monarchE ha arruolato 5.637 pazienti con EBC HR+, HER2-, ad alto rischio, in più di 600 centri in 38 Paesi. L’alto rischio di recidiva nella coorte 1 è stato definito dalle caratteristiche clinico patologiche della malattia: i pazienti arruolati nella coorte 1, presentavano una malattia con interessamento di ≥4 linfonodi ascellari positivi, oppure da 1-3 linfonodi ascellari positivi in associazione a dimensione del tumore ≥5 cm o grado istologico 3. I pazienti sono stati randomizzati a ricevere abemaciclib in combinazione con terapia endocrina standard per due anni (il periodo di trattamento previsto) o la sola endocrino terapia standard. I pazienti di entrambi bracci riceveranno dai 5 ai 10 anni di terapia endocrina come clinicamente indicato (i 2 anni in studio sono seguiti da altri 3-8 anni di follow-up a lungo termine).
I pazienti con EBC HR+, HER2- con caratteristiche che suggeriscono un alto rischio di sviluppare la malattia metastatica hanno bisogno di più opzioni di trattamento per aiutare a prevenire le recidive. L'approvazione dell'autorità regolatoria europea costituisce un ulteriore passo avanti. Abemaciclib in associazione alla terapia ormonale ha infatti dimostrato, nelle pazienti con tumore del seno precoce, ma ad alto rischio di ripresa di malattia, una maggiore efficacia nel prevenire la comparsa di recidive, in particolare di metastasi a distanza, rispetto al trattamento standard. Riuscire a prevenire un maggior numero di recidive, in particolare di metastasi a distanza, è l'obiettivo primario per aumentare la probabilità di guarigione. Inoltre, il profilo di tollerabilità è assolutamente in linea con quanto già noto per il farmaco, utilizzato con un ruolo consolidato oramai da diverso tempo, nel trattamento della malattia quando è già in fase metastatica. Ora avrà anche un ruolo nelle fasi più precoci di malattia.
L'approvazione Ema di abemaciclib nell’EBC HR+, HER2- si basa sui dati di abemaciclib nello studio monarchE. Questi dati si aggiungono ai risultati positivi mostrati da abemaciclib anche nel trattamento del tumore metastatico della mammella e ne vanno a confermare l’efficacia nelle diverse fasi del tumore della mammella. Decine di migliaia di persone in tutto il mondo sono già state trattate con abemaciclib nel setting metastatico.
* Direttore Clinica di Oncologia Medica dell’Ospedale Policlinico San Martino e Professoressa di Oncologia dell’Università di Genova
** Professoressa Oncologia Medica, Direttore Unità Operativa Complessa di Oncologia 2, Istituto Oncologico Veneto Irccs
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