Lavoro e professione

Previdenza/ I conguagli Irpef sulle pensioni Inps ed Enpam

di Claudio Testuzza

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24 Esclusivo per Sanità24

Anche a rischio di azzerare la pensione di gennaio e febbraio, l’Inps procederà al recupero delle somme a debito emerse dal ricalcolo a consuntivo delle ritenute. Il pagamento delle pensioni a gennaio 2025, per qualche pensionato, rischia di trasformarsi in una brutta sorpresa. In una delle sue ultime comunicazioni, l’Inps annuncia che è stato effettuato il ricalcolo a consuntivo delle ritenute erariali relative al 2024. Il ricalcolo riguarda l’Irpef e il saldo delle addizionali regionali e comunali, ed è stato effettuato sulla base dell’ammontare complessivo delle sole prestazioni pensionistiche erogate dall’Inps. Esclusi, dunque, gli assegni incassati da tutti gli altri enti previdenziali.
A tutti gli interessati è stato reso noto che, in caso le trattenute siano state effettuate in misura inferiore rispetto a quanto dovuto su base annua, l’Inps, in qualità di sostituto di imposta, procederà in via automatica al recupero della differenza a debito sulle rate di pensione di gennaio e febbraio 2025. Nella comunicazione si puntualizza che qualora le imposte siano pari o superiori all’importo del rateo mensile in pagamento, allora il recupero delle somme dovute avverrà anche con l’azzeramento dell’importo di pensione in pagamento”. Il cedolino della pensione di gennaio, così come quello di febbraio, potrebbe andare a zero euro!
C’è tuttavia una categoria che è esclusa. Nel caso di pensionati con importo annuo complessivo dei trattamenti pensionistici fino a 18.000 euro, per il quali il ricalcolo dell’Irpef ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro, la rateazione viene estesa fino alla mensilità di novembre. L’Inps aggiunge che, per quanto riguarda le prestazioni fiscalmente imponibili, a decorrere dal rateo di pensione di gennaio, oltre all’Irpef mensile vengono trattenute anche le addizionali regionali e comunali relative al 2024. Nel mese di dicembre, come è noto, non vengono applicate trattenute per le addizionali regionali e comunali. Tali trattenute vengono infatti recuperate in undici rate, nei primi undici mesi dell’anno successivo a quello cui si riferiscono. Le somme a conguaglio, inoltre, verranno certificate nella Certificazione unica 2025.
L’intervento dell’Inps non riguarda una serie di prestazioni. Infatti non subiscono trattenute fiscali : le prestazioni di invalidità civile; le pensioni sociali; gli assegni sociali; le prestazioni non assoggettate alla tassazione per residenza estera; le prestazioni relative alle vittime del terrorismo.
Una nota di sollievo, anche se molto parziale, sarà rappresentata anche per chi sia in debito con l’Inps il 2025 dalla rivalutazione degli assegni.
La “perequazione”. La perequazione delle pensioni è il meccanismo che consente di rivalutare gli importi dei trattamenti pensionistici, previdenziali e assistenziali, sulla base dell’inflazione, per adeguarle al costo della vita rilevato dall’Istat. In base a quanto reso noto, è previsto un nuovo aumento delle pensioni nel 2025 grazie alla perequazione, cioè all’adeguamento degli assegni all’inflazione. secondo quanto rilevato dai dati Istat, Nel dettaglio, l’aumento spettante sulle pensioni sarà pari allo 0,8%. Ragionando in termini di importi lordi, un indice pari allo 0,8% equivale, in sintesi, ad 8 euro in più ogni 1.000 euro di pensione.
Per le pensioni più alte, poi, è confermato il meccanismo in vigore sino al 2022 di rivalutazione del trattamento, con un adeguamento al costo della vita che va dal 100% al 75% dell’inflazione, secondo l’importo dell’assegno. Solo le fasce d’importo sino a 4 volte il trattamento minimo potranno beneficiare del 100% della rivalutazione. Ricordiamo che nel 2024, l’adeguamento della pensione in misura pari al 100% dell’inflazione è stato applicato alle pensioni d’importo sino a 4 volte il trattamento minimo, con una rivalutazione progressivamente ridotta, sino a toccare il 22% per le prestazioni oltre 10 volte il trattamento minimo.
Le pensioni che superano di 4 volte il trattamento minimo subiscono e continueranno a subire nel 2025 una riduzione della rivalutazione. Infatti solo per gli importi delle pensioni fino a 4 volte il minimo, l’adeguamento sarà pari al 100%; per gli importi delle pensioni, oltre 4 e fino a 5 volte il minimo l’adeguamento sarà pari al 90%; per gli importi delle pensioni oltre 5 volte il minimo sarà del 75%. In pratica all’importo della pensione fino a 4 volte il minimo si applicherà un tasso di rivalutazione pari allo 0,8%, all’importo della pensione, da 4 a 5 volte il minimo si applicherà un tasso di rivalutazione pari allo 0,72%, e all’ importo della pensione oltre 5 volte il minimo si applicherà un tasso di rivalutazione pari allo 0,6%.
La perequazione, dal 2025, si applicherà per fasce d’importo e non sull’intero ammontare della prestazione. In pratica, con questo sistema, solo chi possiede un trattamento sino a 2.394,44 euro lordi mensili circa beneficerà della rivalutazione della pensione in misura piena, pari allo 0,8% in più.
I pensionati Enpam. Anche per i medici e gli odontoiatri che percepiscono un trattamento pensionistico dalla Fondazione Enpam, il mese di dicembre generalmente coincide con il conguaglio fiscale, per completare e omogeneizzare le trattenute effettuate durante l’anno. Nel 2024 questo adempimento dovrebbe avere comunque un impatto minimo sugli interessati, in considerazione della messa a regime di una rivoluzionaria procedura informatica che, nella maggior parte delle posizioni, consente una stabilizzazione dell’importo netto percepito in tutti i mesi dell’anno. A dicembre, anche se l’Enpam non paga le tredicesime, ma ne distribuisce l’importo sulle altre dodici mensilità, la quasi totalità dei pensionati percepisce comunque un rateo netto più alto di quello del mese precedente. Questo per una ragione esclusivamente fiscale. Le addizionali regionale e comunale, per legge, non sono infatti applicate sull’ultima mensilità dell’anno e il prelievo tributario risulta quindi più leggero.
Nell’ultimo mese dell’anno, un piccolo contingente di ritardatari ha pure avuto sulla pensione Enpam la trattenuta o il conguaglio positivo conseguenti alla propria denuncia dei redditi 2023 (che andava presentata entro il 30 settembre scorso).
Gli importi trattenuti o erogati sono stati determinati sulla base delle risultanze contabili contenute nei modelli 730/4, acquisiti telematicamente dall’Agenzia delle Entrate. I soggetti per i quali l’importo della pensione non è risultato sufficiente a coprire il debito con l’erario, riceveranno nei prossimi giorni una nota contenente importo dovuto e modalità e termini del versamento che dovranno effettuare direttamente nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.
Infine, su alcune posizioni pensionistiche, a dicembre 2024 la Fondazione Enpam, in veste di sostituto d’imposta, ha eseguito l’operazione di conguaglio Irpef di fine anno tenendo conto del reddito complessivo da pensione percepito dall’Enpam e da altri Enti previdenziali, nonché del beneficio fiscale dell’onere deducibile riconosciuto dalla legge su alcune trattenute operate a vario titolo nel corso dell’anno 2024 (ad esempio, morosità contributiva recuperata nell’anno, oneri per ricongiunzione e riscatto, recupero di importi pensionistici non dovuti).


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