In parlamento
Schillaci: interventi normativi e risorse per il personale sanitario, guardia alta sulla peste suina africana
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“I recenti interventi normativi hanno introdotto ulteriori molteplici e significative misure proprio con l’intento di rendere maggiormente attrattivo l’esercizio della professione nell’ambito del Ssn, con progressivo miglioramento della qualità e dell’efficienza del servizio offerto”. Lo ha affermato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, rispondendo al question time al Senato in merito o alla carenza di personale sanitario e alla perdita di attrattività della professione medica. Schillaci ha quindi ricordato tutte le misure prese con l’ultima legge di Bilancio a favore del personale sanitario, a partire dagli aumenti dell’indennità di pronto soccorso “per valorizzare il particolare impegno profuso dal personale sanitario nell’ambito dei servizi di emergenza-urgenza”. Relativamente, poi, alla “correlazione tra la carenza di personale sanitario e l’aumento del rischio di aggressioni contro i medesimi professionisti”, Schillaci ha ricordato che “questo Governo è intervenuto in maniera significativa anche mediante interventi legislativi mirati in tema di sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni”. Tra questi, ha sottolineato, “la possibilità per aziende ed enti di stipulare specifici protocolli operativi con le forze di polizia, la possibilità di istituire con ordinanza del questore presidi fissi della Polizia di Stato presso le strutture sanitarie dotate di servizi di emergenza-urgenza e l’inasprimento del regime sanzionatorio”.
Peste suina: le partite con le carni sospette sono state tutte rintracciate
Nel corso del question time Schillaci è intervenuto anche sulla diffusione della Peste suina africana. “L’Italia - ha detto il ministro - ha adottato un livello di precauzione più alto di quello previsto dalla norma comunitaria sulla Peste suina africana e il ministero della Salute, insieme ad altri dicasteri, enti e istituzioni ha lavorato intensamente, sin dai primi segnali di diffusione, per porre in essere tutte le azioni possibili per prevenire i focolai delle infezioni”. Il ministero, inoltre, ha provveduto a svolgere attività di rintracciabilità “di tutte le partite di prodotti contenenti carni derivanti dagli animali provenienti da allevamenti sedi di focolaio”. Le partite avviate al circuito della trasformazione industriale “sono state bloccate presso gli stabilimenti stessi, dove sono stati attivati trattamenti specifici o avviate alla distruzione”. Mentre quelle destinate al circuito della distribuzione, “sono state bloccate presso gli esercizi di vendita al dettaglio”.
Schillaci ha inoltre ricordato che le misure contro la Psa “sono state rimodulate recentemente grazie ad una road map concordata con la Commissione europea, che include un complesso progetto di rafforzamento dei varchi autostradali in collaborazione con gli enti concessionari, strategie di controllo dei cinghiali e regolamentazione dell’attività venatoria, oltre a una maggiore sorveglianza negli allevamenti suini”. Ad oggi la peste suina africana risulta ancora confinata in alcune aree del Nord Italia e si sta procedendo alla chiusura dei varchi esistenti sulle autostrade A1 Milano-Parma e A15 Parma-La Spezia. “La strategia della zona di controllo dell’espansione virale, Zona Cev - ha concluso Schillaci - sta dando i risultati sperati”.
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