Lavoro e professione
Nutrizione clinica: le prestazioni “dimenticate” dal Nomenclatore tariffario
di Antonella Lezo*
24 Esclusivo per Sanità24
A pochi giorni dall’entrata in vigore del Decreto Tariffe, che renderà di fatto disponibili su tutto il territorio nazionale i Livelli Essenziali di Assistenza aggiornati nel 2017, la nostra società scientifica vuole nuovamente richiamare l’attenzione sulla mancanza delle prestazioni nutrizionali tra quelle garantite dal Servizio Sanitario Nazionale.
La nutrizione clinica concorre a migliorare lo stato di salute e la qualità di vita dei pazienti affetti da molteplici patologie, acute e croniche, come diabete, tumori, malattie cardiovascolari e gastrointestinali, in diverse fasi della vita, dai neonati pretermine fino agli anziani fragili. In tutti questi ambiti terapeutici, favorendo prognosi migliori, degenze ospedaliere più brevi e minore mortalità, l’assistenza nutrizionale contribuisce a ridurre i costi sanitari e a rendere i percorsi di cura nel loro complesso più sostenibili, aspetto ormai imprescindibile per la ‘salute’ del SSN. È, quindi, fondamentale inserire la nutrizione clinica nel prossimo aggiornamento dei LEA.
Un più equo accesso a tali prestazioni permetterebbe di ridurre la prevalenza della malnutrizione correlata a malattia (DRM), condizione che riguarda circa il 50% degli adulti e il 30% dei bambini ospedalizzati, con valori ancora più alti per i residenti in strutture di assistenza a lungo termine. Limitare l’impatto della DRM consentirebbe di ottenere sostanziali benefici economici, se si considera che in Italia il problema genera costi di almeno 2,5 miliardi di euro l’anno.
La costo-efficacia della nutrizione clinica, tuttavia, non si misura solo in termini pecuniari, bensì in risultati di salute come i casi di malattia prevenuti, gli anni di vita guadagnati o migliorati in qualità.
Fino a oggi alcune Regioni virtuose hanno agito in deroga, inserendo nei propri nomenclatori le prestazioni nutrizionali. Ma occorre colmare questo gap e permettere a tutti i cittadini, indipendentemente dal loro luogo di residenza, di accedere a queste terapie. La nostra Società Scientifica, infatti, è già a lavoro per raggiungere il risultato nella prossima revisione cui verranno sottoposti i LEA, auspicando anche in una riforma che renda tale aggiornamento dinamico e in grado di adattarsi più rapidamente alle esigenze di salute dei cittadini.
Nel nomenclatore che sta per entrare in vigore, le visite mediche (dietologiche) sono contemplate nella disciplina “Altro” o in altre specialità (nefrologia, pneumologia, diabetologia, gastroenterologia), risultando in tal modo coperte solo parzialmente. Mancano del tutto le prestazioni erogate dai dietisti, peraltro previste in molti PSDTA/PDTA regionali e in linee guida o di indirizzo nazionali. Non c’è nulla in merito al Counselling nutrizionale e alla terapia educazionale, cruciali in diversi ambiti come l’oncologia, la nefrologia, i disturbi alimentari, la diabetologia, la disfagia, l’obesità, i dismetabolismi, nei percorsi per la prevenzione e il trattamento della malnutrizione ospedaliera e territoriale.
Tra le prestazioni escluse dal nuovo nomenclatore anche quelle della Nutrizione Artificiale Domiciliare (NAD), la cui elevata complessità rende assimilabili a un’ospedalizzazione a casa. Si tratta di una vera e propria terapia salvavita (al pari della dialisi per l’insufficienza renale), di cui beneficiano oltre 41.000 pazienti adulti e pediatrici affetti da patologie croniche. Grazie alla NAD è stato possibile fornire a domicilio cure specialistiche e di lungo termine, evitando accessi al Pronto Soccorso e ricoveri.
In linea con il Ministero della Salute, che ha più volte sottolineato l’importanza della nutrizione clinica, definendola strategica nella gestione delle patologie e nella promozione della salute, e con l’OMS, che ha richiamato l’attenzione sul problema della malnutrizione correlata a malattia, quale importante sfida per i sistemi sanitari di tutto il mondo, la SINPE rinnova la sua disponibilità a collaborare con le Istituzioni competenti per implementare tutte le azioni necessarie a garantire ai pazienti italiani cure nutrizionali adeguate.
*Presidente Società Italiana di Nutrizione Artificiale e Metabolismo (SINPE)
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