Lavoro e professione

Anmvi: con la ricetta elettronica non sono necessari né firma né di timbro del medico veterinario

S
24 Esclusivo per Sanità24

E’ indebita la richiesta delle Asl o delle farmacie di apporre timbro e firma del medico veterinario sulla ricetta elettronica di medicinali stupefacenti ad uso veterinario. Lo sostiene l’ANMVI e lo conferma oggi una nota del ministero della Salute, firmata dal direttore generale della Sanità Animale (Dgsa) Giovanni Filippini in risposta alla lettera con cui l’Anmvi sollevava il problema.

Identificazione univoca del Medico Veterinario

Il ministero della Salute risponde ribadendo “la completa digitalizzazione della ricetta veterinaria, che non necessita né di firma né di timbro da parte del medico veterinario per le successive operazioni di fornitura”. La Dgsa aggiunge: “Tali adempimenti, infatti, sono superati dall’identificazione univoca del medico veterinario, direttamente dal sistema informativo di tracciabilità, attraverso il numero di iscrizione registrato all’albo professionale degli Ordini provinciali”.

Una raccomandazione superata

La nota del ministero conclude ricordando che le modalità operative della ricetta elettronica veterinaria sono vigenti nell’Allegato IV (Sistema Informativo di Tracciabilità) del decreto legislativo 7 dicembre 2023, n. 218. Era stato soltanto nelle more dell’entrata in vigore del decreto legislativo 134/2022 cd. Decreto Prevenzione) che il Ministero della Salute raccomandava la stampa e l’apposizione del timbro e della firma da parte del medico veterinario. Ma con la piena entrata in vigore del Decreto Prevenzione, cioè dal 27 settembre 2022, le regole già applicate per la prescrizione di tutte le altre categorie di medicinali veterinari e no, utilizzati negli animali sono state estese di fatto anche ai medicinali contenenti sostanze stupefacenti o psicotrope. La raccomandazione, provvisoria, è dunque superata. Al riguardo, il Ministero della Salute aveva emanato una circolare.


© RIPRODUZIONE RISERVATA