Lavoro e professione

Giornata Fisica medica: allarme dei giovani specializzandi sulla formazione

S
24 Esclusivo per Sanità24

Si celebra oggi 7 novembre, anniversario della nascita di Marie Curie - scopritrice del Radium, utilizzato per decenni nelle cure di radioterapia oncologica - la Giornata Internazionale della Fisica Medica, con l'obiettivo di dare visibilità al Fisico Medico, una figura professionale indispensabile nel sistema sanità e nelle strutture ospedaliere per garantire che ogni indagine e terapia con radiazioni, ionizzanti o non, possa fornire il miglior risultato con il minimo rischio per il paziente. Ma oggi, ben il 78% degli specializzandi in Fisica medica non riceve alcun contributo economico o, se lo riceve, arriva a percepire meno di 1.000 euro al mese. Per accendere riflettori su questi professionisti, l'Associazione Italiana di Fisica Medica e Sanitaria (Aifm) organizza a Bergamo il convegno 'Sulle spalle dei giganti'. Per poter esercitare il ruolo di Specialisti in Fisica Medica all'interno delle strutture sanitarie, spiega l'Aifm, è necessario frequentare una Scuola di Specializzazione, analogamente al percorso dei medici specialisti. Si tratta di un percorso, di durata triennale, che permette ai laureati magistrali in fisica di formarsi in diverse aree che vedono l'utilizzo di radiazioni ionizzanti e non solo: si passa dalla radioterapia, alla radiologia, alla medicina nucleare e alla radioprotezione, ma anche alla risonanza magnetica, ai laser e agli ultrasuoni. Questo periodo è però caratterizzato dall'assenza di contratti di formazione, a differenza dei colleghi medici. D'altra parte, il fabbisogno formativo per le professioni sanitarie dell'anno accademico in corso, vede la necessità di circa 100 nuovi Fisici medici l'anno e giunti al termine del percorso formativo l'inserimento nel mondo del lavoro avviene con ottime tempistiche e prospettive: il 50% dei neo specialisti, infatti, ottiene un incarico come Dirigente Sanitario a tempo determinato nei primi 3 mesi e praticamente la totalità lo ottiene nel primo anno, periodo durante il quale oltre il 50% del totale viene stabilizzato con un contratto a tempo indeterminato. "Questi numeri stridono se paragonati con la situazione delle specializzazioni mediche - conclude Carlo Cavedon, presidente Aifm -. Infatti, nell'ultimo bando oltre 6.100 su 16.200 contratti di formazione sono rimasti non assegnati per carenza di specializzandi".


© RIPRODUZIONE RISERVATA