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Tumori: nasce l'Intergruppo parlamentare per combattere il cancro al seno

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Unire le forze per sollecitare le istituzioni e il governo su un tema importante come le patologie oncologiche legate al mondo femminile. È questo l’obiettivo ambizioso che ha portato alla nascita dell'Intergruppo Parlamentare dedicato alle "Nuove Frontiere Terapeutiche nei Tumori della Mammella", presentato oggi presso la sala stampa della Camera dei Deputati. Questa iniziativa parlamentare nasce per rispondere all’impellente bisogno di un focus di aggiornamento, cambio di paradigma e sensibilizzazione istituzionale sulle patologie oncologiche legate al mondo femminile.
“Sono convinta che il Breast Cancer sia un tema da affrontare attraverso un approccio olistico, che prenda in considerazione tutte le innovazioni oltre che le aree di miglioramento di questa patologia”, spiega Simona Loizzo, deputata della Lega che dell’Intergruppo è la presidente. “Le terapie di tipo chirurgico, farmacologico o i trattamenti cellulari (CAR-T, Gene Therapy, ecc.) devono poter rappresentare un’ulteriore opzione di trattamento e gestione di queste patologie, concentrate tra la popolazione femminile”.
“Ci sono diversi aspetti – prosegue - che non vengono considerati o che godono di scarsa attenzione quando si parla di Tumore al Seno, sia per quanto riguarda la presa in carico, i percorsi di cura e le reti oncologiche, sia per ciò che concerne una maggiore consapevolezza della popolazione sulla tematica. Si pensi ad esempio ai test genetici, alle terapie altamente innovative messe a disposizione dalla Ricerca, o al tema della psico-oncologia e dell’estetica oncologica, fino ad arrivare alla nutrizione. Sono aspetti cruciali che, se considerati nel loro insieme, contribuiscono in modo decisivo a migliorare la qualità della vita delle pazienti e al contempo innovare il sistema”.
Dell’Intergruppo presieduto da Simona Loizzo, fanno parte esponenti di diverse forze politiche dell’arco parlamentare: Elena Bonetti e Valentina Grippo, di Azione Italia Viva, Elisabetta Christiana Lancellotta e Matteo Rosso di Fratelli d’Italia, Alessandro Colucci di Noi con l’Italia e Ilenia Malavasi del PD, Simonetta Matone della Lega e i senatori Elena Murelli della Lega e Guido Quintino Liris di Fratelli d’Italia.
"La prevenzione è il miglior investimento sulla salute - ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci nel suo intervento -. Deve essere visto come investimento e non come una spesa e ci stiamo impegnando con iniziative e campagne mirate. Il tumore al seno è la neoplasia più frequente nelle donne ed è in aumento, 3,5milioni di donne sono state invitate agli screening ma solo il 56% ha aderito. Dobbiamo intercettare il maggior numero di donne ed individuare il cancro nelle fase iniziali”. Per il ministro "la creazione dell’Intergruppo è una iniziativa lodevole e aiuterà nell’opera di prevenzione e diffusione dei messaggi tra i cittadini” mentre con il nuovo piano oncologico nazionale "puntiamo a rafforzare la prevenzione con 10 mln l’anno fino al 2027 per le Regioni”.
Il carcinoma mammario è una realtà che coinvolge migliaia di donne in Italia: è la neoplasia più diagnosticata nelle donne, in cui circa un tumore maligno ogni tre (30%) è un tumore mammario. Nel 2022, sono state stimate circa 55.700 nuove diagnosi di tumore nelle donne italiane, un aumento dello 0,5% rispetto al 2020.Esistono numerosi tipi di tumore al seno e sono diversi anche i possibili metodi utilizzati per classificarli.In particolare, una forma molto aggressiva e che generalmente colpisce le donne al di sotto dei 50 anni, è il tumore raro della mammella triplo negativo che rappresenta il 15% dei carcinomi mammari, una percentuale che si traduce in circa 8mila casi all’anno in Italia. Ha una capacità di diffusione elevata e un’alta probabilità di recidivare e determinare la comparsa di metastasi anche in organi a distanza.A causa di una sopravvivenza mediana di soli 14,5 mesi, e una sopravvivenza a cinque anni dell’11%, di molto inferiore rispetto alle altre forme di cancro mammario, le pazienti con tumore al seno triplo negativo riescono a ricevere meno linee di trattamento, con la percentuale di “attrition rate” (cioè di tasso di abbandono) dei trial clinici che aumenta progressivamente. Guadagnare tempo, ritardando il più possibile la progressione della malattia, è quindi il primo obiettivo da perseguire grazie alle nuove terapie che la ricerca sta mettendo a disposizione.“L’impegno principale è sicuramente portare avanti la battaglia per l’accesso velocizzato ai nuovi farmaci per il trattamento del tumore alla mammella senza attendere tempi burocratici di negoziazione che ritardano la rimborsabilità - spiega la professoressa Lucia Del Mastro, Direttore della UO Clinica di Oncologia Medica presso l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino Università di Genova -. Questi farmaci sono tantissimi, costosi e non ancora rimborsabili e al momento vengono acquistati di tasca propria dalle pazienti che se lo possono permettere e non ci può essere questa disparità nell’accesso alle cure. Ugualmente è necessario spendersi per affrontare la problematica della diffusione degli screening che ancora oggi registra una grande differenza tra Nord e Sud”. Secondo Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna, proprio quello della prevenzione, in particolare, rimane un tema sul quale “c’è tanto da fare, visto che solo il 50% delle donne in età a rischio si sottopone a screening mammografico e in alcuni contesti regionali questa percentuale scende anche di molto”. “Apprezziamo molto – prosegue D’Antona - che un gruppo di parlamentari voglia mettersi in ascolto con la creazione di un intergruppo specifico dedicato ai tumori al seno e Europa Donna è onorata di essere stata coinvolta in questa iniziativa perfettamente allineata con la nostra attività che da trent’anni ci vede focalizzarci sui bisogni di queste pazienti e delle donne”. L’Intergruppo si pone l’obiettivo di porre una maggiore attenzione politica nell’Agenda del Governo su tutti i test diagnostici, le terapie e le strategie innovative e sulle risorse e percorsi necessari per garantire accesso e omogeneità di trattamento su tutto il territorio nazionale.


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