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Board Calendario per la Vita: «Caso Roma, i vaccini non hanno colore politico»
di red.san.
Il clima elettorale si fa rovente e, a un mese dalle votazioni, il tema vaccini resta centrale nelle dichiarazioni di molti esponenti politici. Per questo oggi il Board del Calendario per la Vita (Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica – SItI; Società Italiana di Pediatria – SIP; Federazione Italiana Medici Pediatri – FIMP; Federazione Italiana Medici di Medicina Generale – FIMMG) ha diffuso una nota per fare alcune precisazioni sulla mozione del Consiglio Comunale di Roma su vaccinazioni e accesso a scuola dell'infanzia (non dell'obbligo).
«Anzitutto, l'obbligatorietà delle vaccinazioni per l'accesso a scuola si è resa necessaria nell'attuale fase storica proprio per la continua disinformazione e l'incomprensibile attacco che le vaccinazioni (definite dall'Organizzazione Mondiale della Sanità “la più grande scoperta medica mai effettuata dall'uomo”) hanno subito negli anni scorsi, determinando nei genitori un diffuso stato d’incertezza sulla loro bontà e grande beneficio e un conseguente abbassamento delle coperture vaccinali. Il raggiungimento degli obiettivi di copertura prefissati a livello internazionale è cruciale per interrompere la diffusione degli agenti di malattie pericolose, che spesso provocano eventi epidemici (come avvenuto lo scorso anno con quasi 5mila casi di morbillo notificati nel nostro Paese)».
«Le modalità organizzative adottate a seguito delle linee guida ministeriali prevedono che i bambini possano continuare a frequentare le strutture scolastiche qualora in possesso di una prenotazione presso l'ambulatorio vaccinale. Pertanto il diritto all'istruzione, anche per i bambini da 0 a 5 anni, è salvaguardato» chiariscono gli esperti.
Vaccini: no al rifiuto ideologico
Per il board è chiaro che non si tratta di «giustificare il rifiuto ideologico delle vaccinazioni sottintendendo che i genitori che rifiutano le vaccinazioni lo facciano per buone ragioni, cioè che le vaccinazioni non siano sicure. E che quindi il rifiuto ideologico delle vaccinazioni abbia una qualche giustificazione reale, cosa che è assolutamente smentita da tutti i dati scientifici a nostra disposizione».
«Il rischio di encefalite dopo vaccino contro il morbillo è uguale a quello ‘base' di tutta la popolazione, quello di un bambino o adulto che contrae il morbillo è da mille a 2.500 volte più alto. Un genitore che per futili motivi o teorie complottiste risibili insista a non vaccinare e pretenda l'accettazione all'asilo infantile e alla scuola materna, mette in pericolo anzitutto il proprio figlio, e anche tutti i bambini più deboli, con malattie genetiche del sistema immunitario che non possono essere immunizzati per ragioni mediche, la cui unica speranza di non avere forme gravi di malattia o addirittura di morire è che tutti quelli che si possono vaccinare tranquillamente lo facciano».
«I vaccini non hanno colore politico e non vanno strumentalizzati»
«I vaccini non sono oggetto di scelte ‘democratiche', quanti sono a favore e quanti sono contro, sono invece uno strumento medico al servizio del bene della collettività, come lo sono gli antibiotici e i farmaci anti-tumorali. Saremmo stupiti che l'uso degli antibiotici diventasse oggetto di diverse scelte politiche. Perché quindi i vaccini devono essere oggetto di divisione politica?».
E infine «Riteniamo che si sia perso il senso della misura: si lasci alla scienza (che per sua natura è verificabile in tutte le proprie affermazioni, basta leggere la letteratura medica accreditata) stabilire quali siano le indicazioni e le misure da adottare per incrementare e difendere il livello eccellente di salute che nel campo delle malattie infettive proprio i vaccini ci hanno consentito di raggiungere».
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