Lavoro e professione
Contratto, parlano gli infermieri (Nursing Up): «Le nostre richieste al Governo»
di Antonio De Palma (presidente Nursing Up)
Per la prima volta gli infermieri di tutta Italia incroceranno le braccia il 23 febbraio per 24 ore, a partire dalla mezzanotte. Ma sembra che le manovre per evitare il blocco del comparto Sanità abbiano avuto inizio dal giorno stesso della proclamazione, quando il presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità, Massimo Garavaglia, ha dichiarato che gli infermieri avevano ragione e che in Legge di Stabilità «il Parlamento si era dimenticato di stanziare 800 milioni di euro per il comparto Sanità», evocando il «grosso sacrificio che le componenti del contratto Sanità stanno facendo ormai da anni». Belle parole che però non hanno avuto riscontro nella realtà. Sì, perché Nursing Up, il nostro sindacato storico rappresantativo in difesa da vent'anni degli infermier, non è stato convocato all'incontro che Garavaglia ha avuto con una sigla sindacale, che non ci risulta abbia comunicato alcuno sciopero alla Commissione di Garanzia. Una cosa che la dice lunga sulle suddette manovre tese a chiudere una partita contrattuale che viene giocata sulla pelle di svariate decine di migliaia di infermieri, senza chiamarli al tavolo delle contrattazioni. E così assistiamo a un susseguirsi di dichiarazioni, tra cui quella di ieri della presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, che si dice pronta a mettere mano alle risorse necessarie. Quindi ne ricaviamo che ci sono queste benedette risorse. Ebbene, se la pantomima è finita, è giunta l'ora di avanzare le nostre proposte per gli infermieri italiani.
Cosa chiediamo al Governo?
1. Di assumersi le proprie responsabilità incrementando le risorse a disposizione della contrattazione per dare risposte concrete agli infermieri ed ai professionisti sanitari del comparto, e realizzare provvedimenti strutturali volti al riconoscimento concreto del loro ruolo, del loro elevato profilo formativo e delle loro responsabilità.
2. Che finanzi, come già avvenuto per i medici, la RIA del comparto e che porti i professionisti sanitari dalla categoria D, dove si trovano, alla categoria DS.
3. Direttive e risorse finalizzate ad una revisione completa del sistema delle indennità, ivi compreso il finanziamento dell'ex indennità infermieristica di cui all'articolo 40 del CCNL 1999. (Non è più accettabile che a un operatore che svolge un turno di lavoro notturno spetti un’indennità di poco più di 2 euro all'ora durante il periodo che va dalle 22 alle 6 del mattino).
4. Direttive e risorse finalizzate a sostenere l'aggiornamento professionale dei professionisti del comparto, per i quali deve essere operata una riduzione del debito orario settimanale (orario di servizio) pari ad almeno 4 ore settimanali, da utilizzare per le attività di aggiornamento, come già avviene per i medici.
5. Direttive e risorse finalizzate all'immediato e stabile riconoscimento, sia economico che giuridico, per la valorizzazione delle competenze cliniche e gestionali degli interessati, compresi gli infermieri specialisti e gli esperti in applicazione della legge 43/06 e per la valorizzazione economico-giuridica della funzione di coordinamento.
6. Direttive finalizzate alla detassazione del salario di produttività, come per il privato, ed a dare soluzione al demansionamento della categoria, derivante dal blocco del turn over e dalle mancate sostituzioni del personale a vario titolo assente.
7. Che revochi immediatamente il mandato già conferito all'Aran, Agenzia rappresentanza negoziale pubbliche amministrazioni, di mettere in discussione le deroghe al riposo minimo continuativo di 11 ore ogni 24 previsto dai regolamenti Ue. (Gli infermieri ne uscirebbero massacrati e ne risentirebbe l'assistenza al cittadino).
8. Che si impegni ad attivare le procedure finalizzate al riconoscimento, nei confronti dei professionisti sanitari del comparto sanità, del diritto di svolgere attività libero. professionale, anche con modalità analoghe a quelle già previste per il personale medico.
9. Che crei per il personale infermieristico e sanitario «la distinta sezione contrattuale prevista dall'art 40 c. 2 del Dlgs 30.03.2001 n 165, ricorrendo, allo stato, le condizioni previste dal legislatore».
10. Idonee direttive e azioni concrete volte a superare l'attuale mancanza di criteri generali, nazionali e uniformi per la determinazione, in ogni azienda, e per ogni servizio delle dotazioni organiche infermieristiche e delle figure di supporto.
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