Lavoro e professione
Terapia del dolore e cure palliative, network Federsanità-Fimmg per la continuità assistenziale
di Rosanna Magnano
Mmg in prima linea su terapia del dolore e cure palliative. Per favorire la continuità assitenziale ospedale-territorio coinvolgendo in modo integrato tutte le risorse presenti, favorendo l’integrazione di tutti gli ambiti assistenziali e inserendo la terapia del dolore nel piano terapeutico da inviare al Mmg alla dimissione. Sono alcuni degli obiettivi del protocollo firmato ieri da Federsanità Anci, Fondazione Istituto ricerca sul dolore (Isal), Fimmg e Scuola europea di alta formazione in Terapia del dolore sul Network per la costituzione di una «Rete nazionale per la terapia del dolore e delle cure palliative».
Una rete costituita per superare alcune delle criticità che ancora restano irrisolte nell’applicazione della legge 38/2010. Tra queste, la disomogenea distribuzione sul territorio di centri e ambulatori di terapia antalgica, che tra l’altro presentano caratteristiche diverse e spesso in assenza di percorsi strutturati e condivisi con i Medici di medicina generale.
«La legge 38/2010 non ha ancora dato i frutti sperati - sottolinea Massimo Magi, segretario regionale Fimmg delle Marche e membro del Comitato scientifico del Network - anche se il quadro sta migliorando. Con questa iniziativa vogliamo rafforzare le reti dei medici di famiglia in questo campo e promuovere un atteggiamento più proattivo da parte dei medici di base». Il canale principe è quelle delle Aft presenti nelle regioni italiane: «All’interno delle aggregazioni funzionali di Mmg sul territorio - continua Magi - sarà individuato un coach che farà da riferimento per i colleghi sulle tematiche delle cure palliative e terapia del dolore. In queste aggregazioni il tema del dolore dovrà entrare a pieno titolo per fare in modo che la risposta del territorio sia più forte ed omogenea. Nel rispetto e nel pieno sostegno del servizio sanitario pubblico».
Fari puntati, infatti, sulla formazione specialistica in scienze algologiche e sulle attività di formazione ed educazione continua in medicina. Promuovendo anche una formazione spcifica degli Mmg.
Tra gli scopi dell’iniziativa anche quello di sensibilizzare opinione pubblica e decisori politici; favorire la nascita di un soggetto nazionale come una società consortile o un consorzio stabile «in grado di offrire servizi sanitari moderni, efficaci ed efficienti per la cura del dolore cornico nelle sue diverse forme». Promuovere, anche partecipando a bandi Ue, la nascita di Registri nazionali di Buone pratiche cliniche per il «monitoraggio e la gestione dei processi di cura con farmaci analgesici»; progetti che mettano in rete le risorse in raccordo con il Progetto della società scientifica Federdolore-Sicd; borse di studio per incentivare la ricerca.
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