In parlamento

Manovra/ Al vaglio della commissione Bilancio le “borse” retribuite per gli specializzandi delle professioni sanitarie non mediche

di B. Gob.

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Veterinari, odontoiatri, farmacisti, biologi, chimici, fisici, psicologi iscrivibili alle scuole di specializzazione post-laurea riceveranno dopo un quarto di secolo a zero remunerazione un riconoscimento economico durante la specializzazione in area sanitaria non medica. Lo prevede, con il plauso delle categorie interessate, l’emendamento al Ddl Bilancio a prima firma Marta Schifone (FdI), che il 12 dicembre sarà all’esame della Commissione Bilancio della Camera.
La norma modifica l’articolo 8 della legge 401 del 2000 “Norme sull’organizzazione e sul personale del settore sanitario” - mai attuato - in tema di rilevazione annuale del fabbisogno di personale sanitario non medico “anche ai fini della ripartizione annuale delle borse di studio” . Il nodo è quelle del recupero delle coperture: per il momento si dovrebbe partire con “borse” da 500 euro mensili. La proposta normativa - si legge nella relazione tecnica all’emendamento - “prevede di finanziare l’equiparazione del trattamento economico tra specializzandi di area medica e quelli di area non medica, anche attraverso l’utilizzo dei fondi derivanti dalle borse di studio dell’area medica non assegnate o dall’abbandono degli studi”. Si guarda all’ultimo studio Anaao - Als: su 15.256 contratti statali e regionali di area medica a bando, solo 11.392 (75%) è stato assegnato e la percentuale dovrebbe ulteriormente diminuire a causa delle centinaia di mancate effettive immatricolazioni. “Continua inoltre la tendenza negativa per le cosiddette specializzazioni meno ambite - rileva laRelazione - prima tra tutti la medicina d’emergenza-urgenza (30% dei contratti assegnati), oltre alle specialità di laboratorio (15% patologia e biochimica clinica, 11% microbiologia), anatomia patologica (47%) e radioterapia (18%).
«Per 25 anni gli specializzandi area sanitaria e cioè biologi, chimici, fisici, farmacisti, psicologi, odontoiatri, veterinari - spiega l’onorevole Schifone - sono stati costretti ad un paradosso: specializzazione obbligatoria per legge per accedere alla dirigenza sanitaria, ma senza alcun riconoscimento economico. Una battaglia che abbiamo portato avanti dai banchi dell’opposizione e che oggi, come primo partito di maggioranza, vogliamo trasformare in realtà. Con il nostro emendamento garantiamo finalmente un trattamento economico iniziale sul quale lavoreremo per aumentare ulteriormente. Tutele concrete per chi si specializza: retribuzione mensile garantita e diritti riconosciuti. Un investimento strutturale nella sanità del futuro: riconosciamo il valore della formazione specialistica in ogni ambito. Per una sanità più forte, più giusta, più competitiva».




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