In parlamento
Ddl Lavoro: ok Senato con 81 voti favorevoli. Semplificazioni su tempo determinato e somministrazione. Le professioni sanitarie: bene norma su permessi non retribuiti
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L’Aula del Senato ha definitivamente approvato il Ddl lavoro collegato alla legge di Bilancio, nel testo identico a quello licenziato dalla Camera, con 81 voti favorevoli, 47 contrari e un astenuto. Nel corso dell’esame in prima lettura il disegno di legge è stato ampiamente modificato, passando dagli iniziali 20 a 33 articoli. Il provvedimento introduce norme di semplificazione e regolazione, con particolare riferimento ai temi della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, della disciplina dei contratti di lavoro, dell’adempimento degli obblighi contributivi e degli ammortizzatori sociali.
Tra le novità regolatorie figura l’alleggerimento di alcuni paletti alla durata dei contratti a tempo determinato da parte delle agenzie di somministrazione del lavoro, anche a riferimento al lavoro stagionale e alle start-up. Vengono poi abrogate alcune norme relative all’obbligo delle tessere personali di riconoscimento nei cantieri edili, in considerazione del fatto che una norma del 2008,con riferimento a tutte le attività svolte in regime di appalto e subappalto, a prescindere dalla sussistenza o meno di un cantiere edile, richiede che i datori di lavoro muniscano i lavoratori dipendenti o autonomi sono tenuti a esporre tali tessere sul luogo di lavoro. Il ministero del Lavoro viene quindi chiamato a presentare al Parlamento entro il 30 aprile di ogni anno, una relazione sullo stato della sicurezza nei luoghi di lavoro e sui relativi interventi da adottare.
Dimissioni per volontà lavoratore se assente ingiustificato
Nel Ddl è prevista anche la norma che stabilisce che l’assenza ingiustificata del lavoratore protratta oltre il termine previsto dal contratto collettivo applicato o, in mancanza di indicazione contrattuale, per oltre 15 giorni, comporta la risoluzione del rapporto di lavoro per volontà del lavoratore. Tali dimissioni non scattano, tuttavia, se il lavoratore dimostra l’impossibilità, per causa di forza maggiore o per fatto imputabile al datore di lavoro, di comunicare i motivi che giustificano l’assenza. Sarà infine possibile, dal 2025, rateizzare fino a un massimo di 60 rate mensili i debiti per contributi, premi e accessori di legge, dovuti all’Inps e all’Inail e non affidati agli agenti della riscossione. Mentre viene riconosciuta la possibilità per le parti dell’atto di cessione di un bene immobile di dichiarare, in alternativa all’ammontare della spesa sostenuta, il numero della fattura emessa dal mediatore e la corrispondenza tra l’importo fatturato e la spesa effettivamente sostenuta.
“In un momento molto difficile per i professionisti sanitari, accogliamo con soddisfazione l’approvazione definitiva in Senato del Disegno di legge Lavoro. Il testo contiene una disposizione che introduce permessi non retribuiti - fino a un massimo di 8 ore mensili - per i rappresentanti degli Ordini delle professioni sanitarie e delle relative Federazioni e dei Consigli nazionali nell’esercizio delle proprie funzioni. Si sana in questo modo una storica discriminazione tra chi svolge attività ordinistica e altri settori di rappresentanza pubblica. Speriamo che l’introduzione di tali permessi non retribuiti possa segnare l’inizio di un percorso di valorizzazione di quanti si impegnano all’interno delle Federazioni e dei Consigli nazionali degli Ordini”. Lo dichiarano in una nota congiunta le Federazioni e Consigli nazionali degli Ordini dei professionisti della sanità Fnomceo, Fnopi, Fnofi, Fnopo, Fnovi, Fno Tsrm e Pstrp, Fofi e Cnop. “Un segnale importante - affermano - per gli Ordini e le Federazioni nazionali che, come enti sussidiari dello Stato, operano tutti i giorni e in tutto il territorio nazionale a tutela di cittadini e persone assistite”.
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