In parlamento
Covid: sì del Senato alla fiducia, il decreto sul vaccino obbligatorio diventa legge
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Il Senato dà il via libera definitivo alla conversione in legge del decreto Covid che disciplina, tra l'altro, l'obbligo vaccinale nei luoghi di lavoro e nelle scuole. Il provvedimento, su cui il governo ha posto la questione di fiducia, è stato approvato con 193 voti favorevoli, 35 contrari e nessun astenuto. Presenti alla votazione 229 senatori, votanti 228.
Con il decreto, che doveva essere convertito in legge entro l’8 marzo, è stato imposto l'obbligo vaccinale, fino al 15 giugno, a tutti i cittadini sopra i 50 anni e ad una ulteriore serie di categorie professionali non coinvolte da precedenti interventi legislativi. Nel testo figura anche una sanzione, unica, di 100 euro. Il decreto legge ridisegna, inoltre, le misure anti Covid adottate dalle scuole in termini di quarantena, didattica a distanza e dispositivi di protezione individuali (tra queste l'obbligo della mascherina Ffp2).
Il decreto era stato approvato alla Camera il 24 febbraio scorso con l'astensione della Lega. Nella fase precedente, durante la discussione in commissione Affari sociali di Montecitorio, provocò tensione nella maggioranza per via di un emendamento della Lega che, con il parere contrario del governo, chiedeva di eliminare il green pass dopo il 31 marzo. La proposta fu alla fine accantonata. Su questo aspetto restano le riserve del partito di Matteo Salvini, come ha spiegato in aula il capogruppo Massimiliano Romeo specificando che "senza la fiducia non l'avremmo votato, ci saremmo astenuti".
Secondo Romeo, il decreto è "anacronistico" perché rischia di essere superato dal primo aprile, con la fine dello stato di emergenza e introduce "discriminazioni" tra bambini vaccinati e non vaccinati perché prevede la didattica a distanza per quelli senza vaccino.
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