Imprese e mercato
Curarsi in Italia, attrarre una chance di crescita
di James Georges (direttore relazioni internazionali, Gruppo ospedaliero San Donato)
Sono 671mila i pazienti stranieri che nel 2015, secondo i dati del ministero della Salute, hanno scelto di curarsi nel nostro Paese e sono, più in generale, 14 milioni i pazienti che per motivi di salute varcano i propri confini nazionali. Africa in primis, ma anche Asia e Paesi europei extra Unione sono i principali fruitori delle competenze offerte dal nostro servizio sanitario. In particolare l'ortopedia, la cardiochirurgia e l'oncologia sono le specialità che maggiormente attraggono i pazienti stranieri, che decidono di lasciare i loro Paesi d'origine in cerca della cura migliore.
La mobilità sanitaria internazionale, favorita da una crescente globalizzazione e dalla relativa facilità degli spostamenti, ha generato un fatturato, nel 2015, tra i 70 e 100 miliardi di dollari, con una crescita annuale pari al 20% e che porterà, nel 2018, a un giro d'affari di 150 miliardi di dollari. Cifre significative di un settore in forte espansione, che devono spingerci a investire risorse e a formare il capitale umano, affinché l'Italia possa accreditarsi tra le eccellenze sanitarie mondiali e divenire punto di riferimento e meta del turismo medicale internazionale. Il nostro Paese, che vanta uno dei migliori servizi sanitari secondo l'OMS, non è ancora strutturato per gestire un flusso costante e in crescita di pazienti stranieri, pur avendone le possibilità e le potenzialità.
Lo sforzo congiunto, numerosi big della sanità privata italiana, deve portare alla valorizzazione dei numerosi punti di forza del nostro sistema assistenziale, potenziando l'offerta dei nostri servizi per favorire la mobilità internazionale in quanto espressione di una scelta libera e consapevole.
Come Gruppo San Donato ci impegniamo a offrire ai pazienti, italiani e stranieri, le migliori tecnologie e percorsi dove l'unicità del soggetto è al centro della cura. Proponiamo soluzioni smart per rendere l'accesso e il decorso ospedaliero rapidi e confortevoli, anche mediante l'introduzione della figura del patient manager, che segue il paziente e la sua famiglia per tutta la durata della loro permanenza nelle nostre strutture. Non può mancare poi uno sguardo ai grandi progetti di ricerca che pongono le basi per il futuro della medicina.
Esiste, però, un rovescio della medaglia rappresentato dai nostri connazionali (italiani), oltre 350mila nel 2014, che optano invece per curarsi all'estero, che emigrano in Paesi come Croazia, Ungheria e Romania alla ricerca delle migliori soluzioni, soprattutto nell'ambito della chirurgia bariatrica, dell'odontoiatria e della fecondazione in vitro.
Alcuni Paesi hanno avuto la capacità di approcciare il mercato in modo più strutturato, facendo leva su determinate specializzazioni, divenute un richiamo e una garanzia anche per i pazienti stranieri. Il nostro primo obiettivo deve essere quello di arginare questo fenomeno di emigrazione, che è in crescita da un punto di vista economico e sociale, valutando le motivazioni che spingono gli italiani e rendendoci più competitivi nei confronti delle altre nazioni.
Intercare
Tutte queste tematiche sono state affrontate in occasione di Intercare, la prima fiera internazionale del turismo medicale, dove il Gruppo ospedaliero San Donato è stato lo sponsor principale, alla quale hanno preso parte 30 espositori da 9 nazioni, 24 buyer da 21 Paesi. Un'importante occasione di confronto e di dialogo con i partner stranieri per comprendere meglio le loro esigenze e le loro aspettative e, al contempo, presentare il “sistema Italia” con i suoi punti di forza. Il nostro è un settore nuovo, da esplorare, con elevate capacità di espansione e di sviluppo, dove credo fermamente che la domanda e l'offerta in un prossimo futuro possano coincidere.
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