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Piano nazionale esiti/ Mantoan: Cure ospedaliere tornate ai livelli pre Covid. Agenas premia l’Humanitas di Rozzano e nel Ssn sono ex aequo le Aou delle Marche e Careggi
di B. Gob.
24 Esclusivo per Sanità24
Sono l’Humanitas di Rozzano per la categoria degli ospedali privati ed ex aequo - per le strutture pubbliche - l’Azienda ospedaliera universitaria delle Marche e l’Aou Careggi di Firenze, i “premiati” da Agenas per aver centrato tutte le otto voci del “treemap” sulle diverse aree cliniche costruito nell’ambito del Piano nazionale esiti che ha passato in rassegna l’attività di quasi 1.400ospedali pubblici e privati. Nel complesso, nel 2023 il sistema ospedaliero ha fatto registrare un ulteriore aumento delle ospedalizzazioni, che tornano a essere quasi 8 milioni (312mila in più rispetto al 2022), in linea con i valori attesi sulla base del trend pre pandemico, sia per i ricoveri urgenti sia per quelli programmati e diurni.
Nel complesso, nel 2023 il sistema ospedaliero ha fatto registrare un ulteriore aumento delle ospedalizzazioni, che tornano a essere quasi 8 milioni (312mila in più rispetto al 2022), in linea con i valori attesi sulla base del trend pre pandemico, sia per i ricoveri urgenti sia per quelli programmati e diurni. «Oggi il Piano nazionale esiti è diventato un patrimonio unico dell’Italia per la quantità e la solidità dei dati - ha dichiarato il Dg Agenas Domenico Mantoan - e l’ultima edizione ci consente di dire che ci siamo lasciati alle spalle il periodo del Covid. Il sistema sanitario ha ripreso a macinare attività tornando ai livelli del 2019, migliorando anche gli esiti oltre ai volumi di attività. Inoltre - ha proseguito Mantoan - è diminuito il gradino tra Nord e Sud del Paese. Da migliorare sicuramente sono le reti tempo-dipendenti fondamentali per curare l’ictus e l’infarto e per la traumatologia e di questo il comitato Livelli essenziali di assistenza e il ’tavolo degli adempimenti’ quando valutano le regioni dovrebbero tenere conto. Un dato positivo - ha aggiunto - è l’aumento dell’attività chirurgica oncologica e in particolare su tumore del colon e della mammella e questo grazie all’effetto degli screening che ci consentono di trovare prima queste forme di tumore. I dati del Servizio sanitario nazionale che ne derivano sono straordinari». In risalita regioni storicamente ’maglia nera’ come la Calabria: «sta presentando degli elementi di miglioramento evidenti - ha sottolineato Mantoan - così come Sicilia e Puglia hanno fatto un grande salto di qualità. Infine, il dato secondo cui il fatto di essere Regione autonoma non è sinonimo di efficienza in sanità».
L’ASSISTENZA OSPEDALIERA NEL 2023
Volume di attività: riallineamento dei ricoveri ai livelli pre pandemici
Nel 2023 il sistema ospedaliero ha fatto registrare un ulteriore aumento delle ospedalizzazioni, che tornano a essere quasi 8 milioni (312mila in più rispetto al 2022), in linea con i valori attesi sulla base del trend pre pandemico, sia per i ricoveri urgenti sia per quelli programmati e diurni.
Area cardiovascolare
Complessivamente aumenta dal 51% nel 2022 al 59% nel 2023 la percentuale di strutture con livelli di aderenza a standard di qualità alti o molto alti (valutazione mediante indicatori Pne treemap).
Aumenta la tempestività di accesso (entro 90 miniti) all’angioplastica coronarica nei pazienti con infarto (Stem)
La proporzione di Ptca effettuate entro 90’ ha superato nel 2023 la soglia del 60% prevista dal Dm 70/2015, passando da un valore mediano del 57% nel 2022 al 63% nel 2023.
Le strutture ad alto volume (≥100 ricoveri Stem/anno) che hanno garantito un tempestivo accesso alla Ptca a più del 85% dei pazienti Stemi sono:PO Barone Romeo di Patti (ME), Ospedale di Treviso, Ospedale del Cuore G. Pasquinucci (MS).
35 strutture tra quelle ad alto volume hanno mostrato valori uguali o superiori alla soglia del Dm 70/2015 nel 2023 e nei 3 anni precedenti:Nord (n=17):Ospedale Maria Vittoria (TO), Ospedale Santa Croce (TO), Ospedale degli Infermi (BI), Ospedale Sondrio (SO), Ospedale Bolognini (BG), PO di Chiari (BS), Fondazione Poliambulanza (BS), Ospedale C. Poma (MN), Ospedale Centrale di Bolzano, PO S. Chiara (TN), Ospedale Sant’Andrea (SP), Ospedale Maggiore C.A. Pizzardi (BO), Ospedale Santa Maria delle Croci (RA), Ospedale Morgagni-Pierantoni (FC), Ospedale Infermi (RN), Nuovo Ospedale Civile S. Agostino – Este (MO), Azienda Ospedaliero-Universitaria (FE)Centro-Sud e Isole (n=18)Ospedale del Cuore G. Pasquinucci (MS), Ospedale San Giovanni Battista Foligno (PG), Stabilimento di Pesaro, Stabilimento di Macerata, Presidio Ospedaliero Nord (LT), Ospedale F. Spaziani (FR), Policlinico Casilino (RM), AOU Policlinico Tor Vergata (RM), PO Maria SS. Addolorata (SA), Casa di Cura Villa Verde Srl (TA), Casa di Cura Città di Lecce, AOU Mater Domini (CZ), PO S. Giovanni di Dio (AG), PO Giovanni Paolo II (AG), PO Barone-Romeo Patti (ME), PO S. Antonio Abate (TP), Ospedale Civico di Palermo, Policlinico Monserrato (CA).
21 strutture ad alto volume che nel triennio precedente non avevano raggiunto la soglia del DM 70/2015 e nel 2023 hanno migliorato il loro risultato, raggiungendo o superando tale soglia. Sono:Nord (n=10):AO S. Croce e Carle (CN), PO Riunito Sede di Ciriè (TO), Ospedale di Circolo (VA), Ospedale S. Anna (CO), Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori (MB), Ospedale di Mirano (VE), Azienda Ospedale - Università Padova, AOUI Verona Borgo Trento, Ospedale di Conegliano (TV), Ospedale di VicenzaCentro-Sud e Isole (n=11)Ospedale San Jacopo (PT), Ospedale S. Giuseppe (FI), AO San Camillo-Forlanini (RM), Policlinico Universitario A. Gemelli (RM), Azienda Ospedaliera S. G. Moscati (AV), Azienda Ospedaliera A. Cardarelli (NA), Casa di Cura Villa Dei Fiori Srl (NA), Ospedali Riuniti Area Nolana Plesso Nola (NA), Ospedali Riuniti di Foggia, Ospedale Andria (BT), POV Cervello (PA).
ByPass Aorto-coronarico (Bac): in recupero i ricoveri, migliora la concentrazione della casistica
Relativamente al numero di ricoveri per Bac isolato (ossia non associato ad altri interventi cardiochirurgici), nel 2023 si è ulteriormente attenuato il gap rispetto al periodo prepande-mico: -5,5%, pari a circa 750 ricoveri in meno.
Sul versante della concentrazione della casistica, si è osservato nel 2023 per Bac isolato un aumento delle cardiochirurgie con volumi uguali o superiori alla soglia del DM 70/2015: 18 strutture contro le 11 del 2022, con un valore corrispondente di casistica trattata pari al 35% del volume complessivo (era 24% nel 2022). Policlinico Universitario A. Gemelli (RM), A.O. OO.RR. S. Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona (SA), Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche (AN), Villa Maria Cecilia Hospital (RA), P.O. Clini-cizz. SS. Annunziata (CH), Ospedale del Cuore G. Pasquinucci (MC), A.O.U. Mater Domini (CZ), Az. Ospedaliero - Universitaria Careggi (FI), Ospedale di Treviso, Azienda Ospedaliera Sant’Andrea (RM), Policl. Univ. Campus Bio Medico (RM), Casa di Cura Montevergine (AV), Ospedale di Mestre (VE), Hesperia Hospital Modena Srl (MO), Presidio Osp. Cattinara e Maggiore (TS), Azienda Ospeda-liero-Universitaria (PA), Ospedale Civile di Legnano (MI), Presidio Ospedaliero Gaspare Rodolico (CT)
Se si considerano tutti gli interventi di Bac (non solo quelli isolati), il numero di strutture sopra soglia nel 2023 sale a 38, con un valore corrispondente di casistica intorno al 60% del volume complessivo.
Chirurgia oncologica
Tumore maligno della mammella: 77% degli interventi in strutture oltre la soglia del Dm 70/2015
Nel 2023, 66.532 ricoveri per intervento su tumore maligno della mammella (2.500 in più rispetto al 2022).
Le strutture con volume di attività uguale o superiore a 150 interventi/anno sono risultate 168 (erano 165 nel 2022), per un valore corrispondente di casistica pari all’85% (era 84% nel 2022).
Nonostante il quadro positivo, persiste ancora nel 2023 un numero consistente di struttu¬re (201 in totale) con casistiche pari o inferiori a 50 interventi/anno.
Tumore maligno del colon: migliora la concentrazione della casistica ma con margini di miglioramento
Nel 2023, 26.154 interventi per tumore maligno del colon.
183 strutture in Italia presentano volumi di attività uguali o superiori a 50 interventi l’anno, per un valore corrispondente di casistica pari al 66%.
Il 28% della casistica è trattato in strutture con volumi bassi o molto bassi (<45 int/anno).
Tumore maligno della prostata
Nel 2023, 23.650 interventi per tumore maligno della prostata.
143 strutture in Italia presentano volumi di attività uguali o superiori a 50 interventi annui, per un valore corrispondente di casistica pari all’80%.
Il 16% della casistica è trattato in strutture con volumi bassi o molto bassi (<45 int/anno).
Tumore maligno del polmone
Nel 2023, 14.336 interventi per tumore maligno del polmone.
50 strutture in Italia presentavano volu¬mi di attività uguali o superiori a 96 interventi annui, per un valore corrispondente di casistica pari al 74%.
Il 20% della casistica è trattato in strutture con volumi bassi o molto bassi (<45 int/anno).
Tumore maligno del pancreas:
Nel 2023, 3.053 interventi per tumore maligno del pancreas.
Grande frammentazione della casistica in strutture caratterizzate da volumi bassi o molto bassi, a fronte dell’elevata complessità dell’intervento chirurgico per il quale si richiede grande expertise. Solo 10 strutture in Italia presentano volumi di attività uguali o superiori a 50 interventi annui, per un valore corrispondente di casi¬stica pari al 45%:AOU Verona Borgo Roma, IRCCS S. Raffaele (MI), Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, IRCCS Humanitas (MI), Casa di Cura Pederzoli (VR), Policlinico Universitario A. Gemelli (RM), IRCCS Policlinico S. Orsola (BO), Azienda Ospedale Università Padova, Ospedale Ca’ Granda-Niguarda (MI).
Il 42% della casistica è trattato in strutture con volumi bassi o molto bassi (<45 int/anno).
Area periatale
Numero di parti in diminuzione
Il numero di parti continua a diminuire nel post-pandemia, seppur in misura minore rispetto al trend prepandemico: 381.766 parti nel 2023, 11.700 meno del 2022.
Un terzo dei punti nascita sotto il limite dei 500 parti l’anno
Per quanto riguarda la concentrazione dei parti, nel 2023 si è registrato leggero peggioramento rispetto agli anni precedenti con una progressiva riduzione del numero di strutture che hanno raggiunto la soglia dei 1.000 parti/anno (136 nel 2023, per un valore corrispon-dente di casi¬stica pari al 62%).
Aumentano i punti nascita al di sotto dei 500 parti/anno (137 nel 2023, in cui si concentra l’8% del totale dei parti).
Diminuisce ma lentamente la percentuale parti con taglio cesareo
Con riferimento ai parti con TC primario, si registra una proporzione pari al 22,7%, in lieve calo dopo la battuta d’arresto nel trend di decrescita osservata nel 2022 (23,1%).
Un ulteriore aspetto da considerare riguarda l’analisi per dimensione dei punti nascita e per comparto (pubblico e privato), da cui emerge un minore ricorso al TC nelle strutture pubbliche (con una differenza rispetto al privato del 10%) e un gradiente inverso per volu-me di parti.
Persiste una marcata eterogeneità inter-regionale, con uno spiccato gradiente geografico: gran parte delle regioni del Sud ha fatto registrare nel 2023 valori mediani di TC superiori al dato nazionale. Si registra anche una spiccata variabilità intra-regionale, con strutture che superano il 40% in Campania, Sicilia, Puglia, Lazio e Lombardia.
In calo le episiotomie
Il ricorso all’episiotomia è costantemente diminuito nel corso degli anni, passando dal 24% nel 2015 all’11% nel 2023. Persiste una marcata disomogeneità sul territorio, con valori ten-denzialmente più elevati nell’Italia meridionale.
Area muscolo-scheletrica
Frattura del collo del femore: migliora la proporzione di pazienti ≥65 anni entro le 48 ore ma gran parte delle strutture rimane sotto la soglia del 60%
Nel 2023, la proporzione mediana di pazienti di età ≥65 anni operati tempestivamente è aumentata rispetto all’anno precedente, arrivando quasi alla soglia del DM 70/2015: 59% ri-spetto al 53% nel 2022.
Per quanto riguarda la variabilità territoriali, molte regioni mostrano valori mediani molto bassi e la quasi totalità delle strutture si colloca al di sotto della soglia del 60% (in particola-re in Calabria, Liguria, Basilicata, Umbria. Molise e Sardegna.
Nel 2023 le strutture che hanno garantito un tempestivo accesso all’intervento chirurgico per frattura di femore, almeno 100 casi trattati e più del 95% dei pazienti operati entro 48 ore, sono:PO Umberto I (SR), Ospedale Monopoli (BA), Ospedale Sandro Pertini (RM), PO S. Giovanni di Dio (AG), Humanitas Gavazzeni (BG).
Delle 69 strutture a più alto volume ((≥100 ricoveri/anno), 14 hanno raggiunto o superato la proporzione del 75% di interventi effettuati entro le 48 ore nel 2023 e anche nei 3 anni pre-cedenti:Policlinico San Donato (MI), Ospedale di Portogruaro (VE), Ospedale di San Donà di Piave (VE), Ospedale di Feltre (BL), Ospedale Versilia (LU), Ospedale Sandro Pertini (RM), Ospedale San Paolo di Civitavecchia (RM), AO San Camillo-Forlanini (RM), Stabilimento di Jesi (AN), IRCCS Ospedale di Venere (BA), Ospedale di Monopoli (BA), Ospedale Guzzardi (RG), PO S. Giovanni di Dio (AG), PO Trigona (SR).
10 strutture ad alto volume che nel triennio precedente non avevano raggiunto la soglia del DM 70/2015 e nel 2023 hanno migliorato il loro risultato, raggiungendo o superando il 75%:Stabilimento Ospedaliero Castelli (VB), Ospedale degli Infermi (BI), Casa di Cura Mater Domini (VA), Ospedale Maggiore C.A. Pizzardi (BO), Ospedale L. Parodi Delfino Colleferro (RM), Presidio San Filippo Neri (RM), Policlinico Umberto I (RM), Casa di Cura Pineta Grande (CE), S. Leonardo (NA), Ospedale Paola (CS).
Chirurgia generale
Colecistectomia laparoscopica
Nel 2023 aumentano i ricoveri per colecistectomia laparoscopica: 101.700 interventi, 9mila in più del 2022.
Aumenta anche la proporzione di ricoveri con degenza post-operatoria inferiore a 3 giorni: dall’86% nel 2022 all’88% del 2023; si è inoltre ridotta la variabilità tra le strutture sul territorio nazionale, segno di un miglioramento diffuso dei livelli di sicurezza dell’assistenza.
In merito ai i ricoveri in day-surgery (inclusi quelli con un pernottamento), particolarmente penalizzati nel periodo pandemico, si segnala una forte ripresa degli interventi nel 2023: 5.000 in più rispetto al 2022. Tale dato sembra indicare una capacità ritrovata del sistema di riorientare la ripresa delle attività dopo la pandemia verso modalità alternative al ricovero ordinario, che in epoca precedente avevano contrassegnato lo sforzo di miglioramento dell’appropriatezza organizzativa.
Il treemap come strumento per le attività di audit - La fotografia
Il treemap permette di restituire una rappresentazione grafica sintetica della qualità delle cure, attraverso gli indicatori relativi a 8 diverse aree cliniche.
- Nel 2023, vengono valutate con il treemap il 70% delle strutture rispetto al 66% del 2022. Circa un terzo delle strutture è stato valutato solo per una o due aree cliniche. Le strutture non valutate con il treemap sono strutture con volumi complessivi molto bassi (in media circa 500 ricoveri).
- Delle 950 strutture valutate col treemap, 356 sono valutate per almeno 6 aree cliniche e di queste solo 3 hanno una valutazione di qualità alta o molto alta per tutte le aree cliniche considerate e hanno tutti gli indicatori calcolati per le aree valutate.
- Nessuna struttura con almeno 6 aree valutate e tutti gli indicatori calcolati per quelle aree ha una valutazione di qualità bassa o molto bassa per tutte le aree cliniche considerate.
- Nella stragrande maggioranza delle strutture ospedaliere convivono aree di qualità alta o molto alta con aree di qualità di livello basso o molto basso.
L’Audit per il miglioramento della qualità
Il treemap rappresenta uno strumento operativo - rilevano da Agenas - per identificare aree critiche rispetto alle quali avviare un percorso di audit sulla qualità dei dati e sul percorso clinico organizzativo. Il numero complessivo di audit è pari a 404 distribuiti in 239 strutture, prevalentemente concentrati nelle aree cliniche “Gravidanza e Parto” (soprattutto in relazione ai parti vagi-nali dopo TC e alle episiotomie nei parti vaginali), “Cardiocircolatorio” e “Osteomuscolare” (relativamente alla tempestività degli interventi dopo frattura del femore nei pazienti di età ≥65 anni).
Rispetto alle strutture segnalate lo scorso anno per l’audit, si evidenzia che nella presente Edizione 62 hanno superato le criticità precedentemente evidenziate. In particolare, 7 strutture sono passate da un livello molto basso di aderenza a standard di qualità a un livello alto o molto alto: Ospedale Maggiore C.A. Pizzardi (BO), Azienda Ospedale Università di Padova, Ospedale Di Circolo S. L. Mandic - Merate (LC), Casa di Cura I.N.I. Srl – Grottaferrata (RM), Ospedale Mons. R. Di Miccoli (BT), Ospedale della Valdinievole di Pescia (PT), Ospedale Civile Villa d’agri Marsicovetere (PZ)
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