Dal governo
Schillaci: sanità globale, antibiotico resistenza e invecchiamento attivo le priorità del G7 Salute
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“Sono 3 le priorità che ci siamo dati per il G7 Salute e che abbiamo condiviso con gli altri partner: il rafforzamento dell’architettura sanitaria globale, l’antimicrobico resistenza in ottica One Health e la prevenzione lungo tutto il corso della vita, legata all’invecchiamento attivo”. Lo ha ricordato il ministro della Salute Orazio Schillaci a Genova, durante un evento tecnico propedeutico al G7 Salute di ottobre ad Ancona, dedicato all’invecchiamento attivo attraverso prevenzione e innovazione. “Sono le priorità - ha sottolineato - ribadite anche nel recente incontro in Puglia dei leader del G7”.
“Quello del G7 - ha spiegato il ministro - è un lungo percorso che è iniziato già alla fine dello scorso anno con una serie di incontri bilaterali e di approfondimento anche all’interno della nostra comunità e con le altre nazioni del G7”. Per quanto riguarda la priorità legata all’invecchiamento attivo, a cui è dedicato l’incontro di oggi, “abbiamo scelto Genova perché la Liguria è un hub di innovazione ed è la Regione più anziana d’Europa, dove quindi c’è una grande attenzione e sensibilità alle politiche per l’invecchiamento. Abbiamo voluto un evento di ampio respiro scientifico per mettere insieme prevenzione e innovazione, anche in un’ottica internazionale. Perché sono convinto - ha sottolineato - che l’universalità e la sostenibilità di tutti i servizi sanitari passa per uno sforzo comune affinché la prevenzione sia un asse portante insieme all’innovazione tecnologica”.
L’invecchiamento attivo e in salute, ha aggiunto Schillaci, “è una via obbligata. Basta guardare agli scenari demografici che indicano un costante e progressivo aumento della popolazione anziana”. Gli over 65 in Europa “potrebbero raggiungere nel 2050 il 16% della popolazione, il 24% nel 2100. In Italia, oggi gli over 65 rappresentano il 24% della popolazione e potranno salire al 34% nel 2050. E crescono anche i cosiddetti grandi anziani. Gli scenari demografici prevedono un consistente incremento sia degli ultraottantenni sia degli ultranovantenni. Se non interveniamo, questo invecchiamento determinerà una maggiore incidenza di malattie non trasmissibili con evidenti ricadute sullo stato di salute e sui costi sanitari e sociali. Ecco perché dobbiamo fare in modo che questa longevità sia accompagnata da politiche che favoriscano più anni in buona salute”. “Dobbiamo promuovere un cambio di paradigma- ha detto -: solo il 5% del fondo sanitario è destinato alle prevenzione ed è una percentuale che vogliamo aumentare”.
Gli ultimi dati della sorveglianza Passi dell’Istituto superiore di sanità indicano in Italia un 28% di persone completamente sedentarie, un 10,4% di obesi e un 43% di persone alle quali è stato consigliato di perdere peso. Condizioni che possono favorire l’insorgenza di malattie non trasmissibili e che inducono al rafforzamento delle strategie di prevenzione che passano per l’adozione di corretti stili di vita, a partire da una sana alimentazione e da un’adeguata attività fisica. Ridurre il carico di malattie e di disabilità, dunque, secondo il ministro, è cruciale per l’invecchiamento attivo e in salute.
E in questa sfida l’innovazione rappresenta l’altra leva strategica su cui agire.All’evento ha collaborato anche l’Istituto italiano di tecnologia di Genova che per l’occasione ha presentato per la prima volta il prototipo di piede artificiale bio ispirato unico al mondo.
Al centro dei panel scientifici dell’incontro di Genova ci sono le opportunità e le prospettive correlate agli investimenti in prevenzione e nelle strategie per colmare il gap di anni vissuti con disabilità. Particolare attenzione, inoltre, è dedicata alle potenzialità dell’innovazione biomedica e delle applicazioni dell’intelligenza artificiale e della robotica per l’assistenza e la prevenzione.
A conclusione della due giorni un incontro di alto livello ministeriale sull’intelligenza artificiale nella salute a cui partecipano le delegazioni del G7.
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