Dal governo
Schillaci, digitalizzazione chiave per cure del "Terzo millennio". Rotta su telemedicina, fascicolo sanitario e analisi dati. Poi valorizzare Ssn a partire dal personale e prevenzione
di Radiocor Plus
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«La vera trasformazione della Sanità che io chiamo "del Terzo millennio" sarà nella digitalizzazione: su questa stiamo puntando soprattutto con i progetti del Pnrr, che includono anche l'ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero per rendere i nostri ospedali più sicuri e sostenibili». Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenuto a Roma all'Università Tor Vergata al 2° Open meeting sui grandi ospedali. Gli ingredienti di punta, ha aggiunto, sono «la diffusione della telemedicina, il potenziamento del fascicolo sanitario elettronico, che speriamo a breve venga approvato in via definitiva, e il rafforzamento degli strumenti di analisi dei dati del ministero della Salute. In particolare la telemedicina potrà svolgere un ruolo determinante nel dare risposte tempestive e di qualità alla domanda di servizi sanitari sul territorio e la vedo anche come uno strumento efficace per superare le tante disuguaglianze nell'offerta di prestazioni e assistenza».
Secondo Schillaci «dobbiamo ripensare il modello organizzativo e gestionale nel suo complesso, creare un sistema virtuoso tra pubblico e privato, aumentare l'offerta sanitaria ma soprattutto rispondere all'esigenza di prevenzione e cura e assistenza di tutti i cittadini». Quanto al Servizio sanitario nazionale, «la salute pubblica è il fondamento di una società sana e il servizio sanitario universalistico che abbiamo è il pilastro principale - ha affermato -. Per questo oggi più che mai siamo chiamati a garantire la tutela della salute in un quadro di sostenibilità e resilienza del Ssn. In quest'ottica assume una valenza particolarmente significativa la prevenzione: è il migliore investimento per avere meno malati in futuro ma soprattutto per far sì che le persone vivano meglio e il nostro Ssn sia più sostenibile. Prevenzione, innovazione, equità: questa è la strada su cui procedere con determinazione». Gli operatori sanitari sono la chiave: «La riorganizzazione del Ssn non può prescindere da un investimento forte sul personale sanitario - ha detto ancora Schillaci -: va adeguatamente salvaguardato, formato e valorizzato sia dal punto di vista professionale che economico. Questo è un impegno prioritario per ridare attrattività alle professioni sanitarie che sono una leva essenziale per il futuro della sanità e dell'intera nazione».
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