In parlamento
Dl Bollette/ Via libera definitivo dell'Aula del Senato con 99 sì alla fiducia
di Radiocor Plus
24 Esclusivo per Sanità24
L’Aula del Senato ha dato disco verde definitivo al Dl bollette nel testo già approvato dalla Camera . Il via libera è arrivato con l’approvazione della fiducia con 99 voti a favore, 54 contrari e 2 astenuti. Il provvedimento doveva essere convertito in legge entro lunedì 29 maggio.Diverse le modifiche introdotte durante l’esame parlamentare del decreto legge che "vale" quasi 5 miliardi nel 2023 e prevede misure in tre settori: caro-energia, sanità e fisco.
Fra le novità approvate durante l’esame parlamentare, è stata prevista l’introduzione di un contributo sotto forma di credito d’imposta fino a un massimo di 200mila euro ed entro il tetto del 20% della spesa sostenuta per start up innovative nei settori dell’ambiente, delle energie rinnovabili e della sanità. Sono state altresì previste misure di semplificazione temporanee per la installazione di impianti fotovoltaici. E sono state estese le misure per la definizione agevolata dei ruoli per Regioni ed Enti locali, relativamente agli istituti previsti dalla legge di Bilancio dello stralcio dei debiti fino a mille euro e della definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione (‘rottamazione-quater’).
Durante l’esame alla Camera è stata prima introdotta e poi cassata per problemi di copertura la stabilizzazione dei precari di Irccs e Izs .
Il provvedimento contiene disposizioni su tre temi principali. Il primo riguarda le misure per fronteggiare il caro-energia: tra queste il bonus sociale per il secondo trimestre 2023, il contributo straordinario per le imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas fino a giugno e il credito d’imposta per le imprese energivore da utilizzare entro la fine dell’anno.
Il capitolo salute ha, tra le misure, quelle sul payback dei dispositivi medici e i medici "gettonisti".
Il capitolo fisco con, tra l'altro, l’estensione delle previsioni in materia di adesione, definizione e conciliazione agevolata e la introduzione di una "causa di non punibilità" per alcuni reati tributari, quando vi sia stato il pagamento integrale delle somme prima della sentenza di appello.
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