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Aifa: 3 farmaci al giorno per gli over 65, più consumi tra uomini e nel Mezzogiorno

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Nel corso del 2019 la quasi totalità della popolazione con 65 anni o più ha ricevuto almeno una prescrizione di farmaci (98%), con consumi giornalieri pari a 3 dosi per ciascun cittadino e una spesa pro capite annua di circa 660 euro. Gli uomini hanno un consumo superiore di medicinali rispetto alle donne e al Nord Italia se ne utilizzano meno che al Sud. A fornire il quadro è il rapporto "L'uso dei farmaci nella popolazione anziana in Italia" , presentato oggi dall'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa).

I farmaci del sistema cardiovascolare, e in particolare gli antipertensivi, sono la categoria a maggiore prescrizione negli over 65 anni e, nel 2019, otto persone su dieci in questa fascia di età hanno ricevuto almeno una dose, con un massimo del 96% negli ultra 85enni. Seguono i farmaci per il diabete e per la gastroprotezione (con una prevalenza d'uso del 71%), mentre circa metà della popolazione over 65 ha ricevuto antibiotici.

Analizzando i dati in termini di consumo e di spesa, emerge una grande differenza Nord-Sud: al Nord, infatti, si spendono in media 593 euro per utilizzatore rispetto ai 759 euro del Sud. Questa differenza di spesa (-21%) è spiegabile sia con un minore consumo che con un diverso costo per giornata di terapia. Tra il 2018 e il 2019 si registra un aumento di spesa per tutte le classi di età, incluse le circa 800.000 le persone di oltre 90 anni, una popolazione in crescente crescita e di cui poco si conosce rispetto all'utilizzo dei farmaci. In questo gruppo, spiega il rapporto, "è importante sottolineare come vi sia un significativo utilizzo di farmaci, tra cui gli ipolipemizzanti e gli anti-osteoporotici, non supportato da una reale esigenza terapeutica".

"È un nuovo capitolo della collana OsMed, che conferma e amplia la collaborazione tra Aifa e altre istituzioni nazionali e locali e ricercatori, già avviata con i precedenti volumi tematici dedicati ad antibiotici e gravidanza – ha affermato Nicola Magrini, Direttore Generale dell’Aifa –. L’analisi su flussi di dati provenienti da fonti diverse ci ha consentito di porre l’attenzione su alcuni contesti particolari del consumo dei farmaci nella popolazione anziana, quali l’ambito ospedaliero e quello finora poco esplorato delle residenze sanitarie assistenziali, che è stato pesantemente colpito dalla pandemia da Covid-19. Tra i principali risultati emersi – ha aggiunto Magrini – riscontriamo un sovrautilizzo della vitamina D non sostenuto da evidenze, l’uso inappropriato di antibiotici e di alcuni antiaritmici nel grande anziano, alcune possibili interazioni tra farmaci della coagulazione usati spesso in associazione, come Fans, anticoagulanti e antiaggreganti".

"Questo nuovo Rapporto, centrato sul consumo dei farmaci negli anziani, rappresenta uno strumento prezioso per promuovere interventi e progetti mirati a migliorare la qualità e la sicurezza dell’uso del farmaco in questa popolazione – ha dichiarato dal canto suo Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss - Si stima, infatti, che un terzo degli over 65enni utilizzi 10 o più farmaci contemporaneamente. Questo rapporto aiuta a comprendere diversi aspetti di questo fenomeno individuando nella deprescrizione farmacologica, ovvero nella riduzione del numero dei principi attivi prescritti, una risposta mirata per garantire una maggior sicurezza e appropriatezza delle cure. Non sempre, infatti, la prescrizione di un numero elevato di farmaci – ha concluso Brusaferro – corrisponde alle migliori cure o a più salute".


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