Dal governo
Covid/Draghi: sì alla terza dose, all'obbligo vaccinale e all'estensione del green pass
di Ernesto Diffidenti
24 Esclusivo per Sanità24
“Sì”. Si è limitato a rispondere così, senza lasciare alcun dubbio, il presidente del Consiglio Mario Draghi, quando gli è stato chiesto se nell’ambito della campagna vaccinale anti Covid, è all'orizzonte la terza dose. Dunque, si farà. Nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi (con il premier sono intervenuti anche i ministri della Salute, delle Infrastrutture, dell'Istruzione e degli Affari regionali) Draghi è stato esplicito anche sull'estensione del green pass e sull'obbligo vaccinale. "La strada è quella", ha ribadito ricordando che sull'estensione del green pass presto si riunirà una Cabina di regia per capire "quale saranno le attività coinvolte e in quali tempi".
"Sulla terza dose di vaccino - ha spiegato dal canto suo il ministro della Salute, Roberto Speranza - c'è già un dibattito aperto e pensiamo di avviare le somministrazione entro fine di settembre". Speranza ha sottolineato "che si partirà dalle persone che hanno una risposta immunitaria molto fragile". Sull'introduzione dell'obbligo vaccinale il ministro ha ricordato "che è già prevista da una norma legislativa per alcune categorie e pertanto resta un'opzione in campo".
Unanime l'appello del governo a vaccinarsi e solidarietà alle persone aggredite. "Voglio esprimere solidarietà piena a tutti coloro che sono stati oggetto di violenza da parte dei No Vax - ha detto Draghi - una violenza particolarmente odiosa e vigliacca quando fatta nei confronti di chi fa formazione e di chi è in prima linea a combattere la pandemia", ossia il personale sanitario.
Sulla campagna vaccinale, il presidente del Consiglio si dice "abbastanza fiducioso che si possa raggiungere l'obiettivo dell'80% degli immunizzati per fine settembre". "Ribadisco l'invito a vaccinarsi - ha ripetuto -: si tratta di un atto responsabile verso se stessi e gli altri".
I numeri sono confortanti: al momento è stato vaccinato con doppia dose il 70% degli italiani. "La campagna vaccinale è stata abbracciata con grande entusiasmo anche dai giovani - ha sottolineato ancora Draghi - e l'adesione massiccia dei giovani, accompagnata dalla copertura estesa a livello nazionale, ci permette di affrontare con una certa tranquillità e con minore incertezza dell'anno scorso l'apertura nelle scuole". D'altra parte, ha ricordato il premier, "la scuola in presenza è sempre stata una priorità e il 91,5% degli insegnanti ha ricevuto almeno una dose di vaccino".
"Abbiamo lavorato moltissimo per iniziare la scuola in presenza, su mandato del presidente, mettendo al centro le persone - ha sottolineato il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi -. Ieri tutte le scuole hanno riaperto. Dal 13 tutti i nostri ragazzi saranno in presenza in piena sicurezza". "Tutto questo è frutto di un lavoro lungo e paziente fatto in estate - ha evidenziato ancora il ministro -. Le regole sono quelle dettate dal Cts: mascherina, distanziamento, ma laddove sono tutti vaccinati in una classe si potrà levare la mascherina. Con i ministri Speranza, Gelmini e Giovannini abbiamo cercato di garantire tutto ciò che c'è attorno alla scuola".
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