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Covid/ Istat-Iss: al Nord eccesso di mortalità nella seconda ondata

di Ernesto Diffidenti

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24 Esclusivo per Sanità24

"Nel periodo di osservazione dell'epidemia di Covid-19 (febbraio-novembre 2020) si stimano complessivamente circa 84mila morti in più rispetto alla media del 2015-2019". Lo rileva il Quarto rapporto congiunto Istituto nazionale di statistica (Istat) e Istituto superiore di sanità (Iss) secondo cui i decessi per Covid sono stati 57.647 (il 69% dell'eccesso totale). In molte regioni del Nord l'eccesso di mortalità totale del mese di novembre supera quello del picco di marzo-aprile: in Valle d'Aosta (+139% rispetto al +71% di aprile), in Piemonte (+98% a novembre vs +77% di aprile), Veneto (+42,8% vs +30,8% di aprile), e Friuli-Venezia Giulia (+46,9% vs +21,1%).

"L'incremento dei decessi registrato a novembre - continua il rapporto - è più basso di quello osservato in corrispondenza della prima ondata dell'epidemia solo in Lombardia (+66% a novembre rispetto al +192% di marzo e il +118% di aprile) e in Emilia-Romagna (+34,5% rispetto al +69% di marzo)".

"L'eccesso di mortalità, vale a dire il numero di decessi conteggiati in più per tutte le cause rispetto all'epoca pre-Covid, rappresenta un dato di fondamentale importanza per segnalare l'intensità, la tempistica e la localizzazione territoriale degli effetti, diretti e indiretti, prodotti dalla pandemia sul fronte della mortalità nel Paese - spiega il presidente Istat Gian Carlo Blangiardo -. Il report statistico presentato oggi fornisce un contributo originale per una conoscenza oggettiva della realtà che possa indirizzare al meglio gli interventi e i comportamenti".

Dalla fine del mese di febbraio, sottolinea il report, si è osservata una netta inversione di tendenza rispetto alla favorevole evoluzione della mortalità che aveva caratterizzato la stagione invernale 2019-2020. Nei mesi di marzo e aprile, infatti, contemporaneamente alla diffusione dell'epidemia di Covid-19 si è osservato un importante incremento dei decessi per il complesso delle cause rispetto al livello atteso sulla base della media del periodo 2015-2019. Durante la prima fase dell'epidemia si sono contati oltre 211 mila decessi (da marzo a maggio del 2020), 50 mila in più rispetto alla media dello stesso periodo del 2015-2019, di cui oltre 45 mila relativi a residenti nel Nord del Paese. L'incremento nelle regioni del Nord ha fatto registrare quasi un raddoppio dei decessi nel mese di marzo (+94,5% rispetto alla media dello stesso mese del periodo 2015-2019) e un incremento del +75,0% ad aprile.

"Nel periodo giugno-settembre - continua il rapporto Istat-Iss - in corrispondenza con la fase di transizione della diffusione dell'epidemia di Covid-19, si è osservata una riduzione della mortalità totale che ha portato, in tutte le regioni/province autonome, il numero dei decessi per il complesso delle cause registrati nel 2020 in linea con i valori di riferimento del periodo 2015-2019".

Viceversa, a partire dalla metà di ottobre 2020 diventano via via più evidenti gli effetti della Seconda ondata dell'epidemia Covid-19 sulla mortalità totale. In termini assoluti si stima per i mesi di ottobre e novembre 2020 un aumento di decessi per il complesso delle cause di oltre 31 mila e settecento unità.

La seconda ondata si caratterizza a ottobre per un eccesso di decessi totali del 13% sia al Nord che al Centro-sud riscontrato, mentre nel mese di novembre si distingue nuovamente l'eccesso di mortalità del Nord (+61,4%), rispetto al Centro (+39,3) e al Sud (+34,7%).

L'età media dei decessi è rimasta pressoché invariata sia nella prima che nella seconda ondata con una una percentuale di soggetti deceduti in età inferiore ai 50 anni che si attesta attorno all' 1% per entrambi i generi. La classe degli over 80 risulta quella con la più alta percentuale di decessi per Covid-19 (il 60% dei decessi complessivi)

"Il rapporto, in continuità con le edizioni precedenti, analizza i dati sull'eccesso di mortalità in Italia in relazione ai 5 anni precedenti contribuendo così a meglio comprendere l'impatto della pandemia SARS-CoV-2 nel Paese ed il suo peso rispetto alle altre cause di morte - commenta Silvio Brusaferro, presidente dell'Iss -. Questo monitoraggio è un ulteriore frutto dell'impegno e della collaborazione continua tra Iss e Istat nel fornire dati ed analisi utili alla gestione ed alla comprensione della pandemia".


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