Dal governo
Vittime di tortura, pubblicate le linee guida per la salute psichica dei rifugiati
di Lucilla Vazza
È stato pubblicato sul sito del ministero della Salute il provvedimento con le linee guida sul trattamento della salute mentale dei rifugiati. Tre persone su dieci sono state vittime di violenza o tortura, a causa delle quali fino al 75% di loro sviluppano disturbi di tipo psicologico o psichiatrico, anche grave.
Presa in carico delle vittime
Un documento ponderoso finalizzato alla programmazione degli interventi di assistenza e riabilitazione, oltre al trattamento dei disturbi psichici dei rifugiati e di chi ha ottenuto lo status di protezione sussidiaria per aver subito torture, stupri o altre forme gravi di violenza psicologica, fisica o sessuale. L'obiettivo è assicurare un'assistenza sanitaria in linea con la necessità di tutelare i diritti di titolari e richiedenti lo status di rifugiato e protezione internazionale, ovvero delle persone che si trovano in condizioni di particolare vulnerabilità, che hanno subito torture, stupri o altre forme gravi di violenza psicologica, fisica o sessuale.
L'intento del documento è fornire indicazioni sull'attuazione di interventi appropriati e uniformi su tutto il territorio nazionale, attraverso percorsi per l'individuazione, la presa in carico ed il trattamento di vittime di violenza intenzionale e di tortura, in continuità tra il sistema di accoglienza per i rifugiati e il sistema di assistenza socio-sanitaria. richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria.
Cure specifiche contro i traumi
Si tratta di proteggere persone a elevato rischio di sviluppare sindromi psicopatologiche a causa della frequente incidenza di esperienze stressanti o propriamente traumatiche. Quasi tutti sono stati costretti ad abbandonare il proprio paese generalmente per sottrarsi a persecuzioni o al rischio concreto di subirne. Persone che possono anche fuggire da contesti di violenza generalizzata determinati da guerre o conflitti civili nel proprio Paese di origine. Senza dimenticare che durante il percorso migratorio, sono esposti a pericoli e traumi aggiuntivi determinati dalla pericolosità di questi viaggi che si possono concretizzare in situazioni di sfruttamento. Oltre a violenze e aggressioni di varia natura compresa quella sessuale, la malnutrizione, l'impossibilità di essere curati, l'umiliazione psicofisica, la detenzione e i respingimenti.
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