Dal governo
Albo manager Asl: poltrone a tempo nel segno della trasparenza. Ecco il testo del decreto
di red.san.
Nel “pacchetto Madia” approvato ieri dal Cdm anche il decreto che istituisce un albo unico nazionale dei dirigenti di Asl e ospedali e che promette regole più rigide anche per le nomine, con una riduzione del potere delle Regioni, ma soprattutto dei partiti.
Il Governo gioca insomma il jolly trasparenza anche nella sanità e promuove il merito come bussola per orientarsi e traghettare il cambiamento anche nelle Asl e negli ospedali.
Poltrone a temp
o e slegate dai partiti
Per i manager del Ssn scattano nuove procedure di nomina, di valutazione e di decadenza con l'obiettivo di recidere il cordone ombelicale con i partiti. Istituito un elenco o albo unico nazionale per chi è in possesso dei requisiti, ma solo fino ai 65 anni, dopo una selezione pubblica per titoli. L'incarico arriverà dai governatori dopo un avviso pubblico locale e la valutazione di una speciale commissione che proporrà al presidente di regione una triade di candidati da cui sarà pescato il prescelto.
La valutazione dell'attività dei manager avverrà dopo 2 anni e riguarderà i risultati economico-finanziari, ma anche il bilancio di salute della Asl o dell'ospedale, con tanto di decadenza automatica anche per mala gestio, violazione degli obblighi di trasparenza, violazione del principio di buon andamento e imparzialità della gestione. L’incarico del dg non sarà rinnovabile. Per accedere alla selezione si verserà un contributo (non rimborsabile).
Lorenzin: «Scelta Dg Asl incide su spesa e qualità cura»
La scelta dei direttori generali delle Asl, qualificati e iscritti all'Albo, incide moltissimo anche sulla spesa sanitaria e sulla qualità delle cure «perché le buone pratiche le devono realizzare gli uomini e le donne che sono chiamate a gestire la governance». Lo ha spiegato la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin. Il tema della governance, ha spiegato Lorenzin, «è fondamentale. È una questione su cui stiamo lavorando da due anni. E ora sono finalmente in arrivo i decreti attuativi per applicare un nuovo modello di selezione per i direttori generali - e poi nelle Regioni per i direttori amministrativi e sanitari - che permetta ai manager di essere più autonomi dalla politica e nello steso tempo di essere valutati per le performance e per gli obiettivi raggiunti, in modo che, chi non li raggiunge o causa malagestione delle proprie Asl, decada automaticamente. Dall'altro canto dovremo però pensare, per il futuro, ad azioni di premialità. Per permettere che, chi gestisce bene le proprie Asl, possa essere premiato, come avviene in tutte le aziende di questo mondo».
Ripa di Meana (Fiaso)
: «Bene nomine più selettive, ma incredibile l’ipotesi di revoca dell’incarico»
«L'istituzione dell'Albo nazionale dei direttori generali di Asl e ospedali presentata oggi in Cdm va nella direzione indicata da Fiaso nel processo di miglioramento della qualità del management da sempre auspicata. Si tratta ora capire quali saranno i criteri di accesso che garantiscano questa qualità. Ci auguriamo che all’accreditamento venga accompagnata una revisione del rapporto di lavoro, con maggiori tutele e retribuzioni dei manager, magari ancorando queste ultime al livello di complessità delle aziende che si è chiamati a dirigere». Così il presidente della Federazione di Asl e ospedali, Francesco Ripa di Meana, commenta le norme sui manager sanitari, presentate oggi in Cdm. «Se passa quanto anticipato dalla stampa circa la revoca dall'incarico. Ciò ha dell'incredibile. Delle possibilità di revoca dei Direttori generali di Asl e ospedali c'è un fitto elenco sia nei singoli contratti che nelle leggi finanziarie e di stabilità di questi ultimi anni. Se risultasse fondato questa indiscrezione sarebbe deprecabile e non collegato alla qualità del management, ma fatto solo per dare soddisfazione all'opinione pubblica».
Sindacati soddisfatti
ma...
L'istituzione di un albo nazionale dei manager in sanità è un «passo in avanti per la trasparenza ma presenta anche pericoli per i cittadini» secondo il segretario nazionale della Fp Cgil, Cecilia Taranto, ed il segretario nazionale della Fp Cgil Medici, Massimo Cozza.
Per i due dirigenti sindacali «in un quadro di riduzione delle prestazioni sanitarie pubbliche, spesso camuffata da lotta agli sprechi, non vorremmo che il criterio della meritocrazia nella scelta dei manager veda premiato chi taglia rispetto a chi garantisce le cure».
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