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Diabete pediatrico e celiachia, parte lo screening. Università di Chieti in prima linea

di Licia Caprara

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Basta un semplice “pic” sul dito per identificare in fase precoce i bambini a rischio di sviluppare la celiachia o il diabete di tipo 1. Si configura come un vero e proprio screening quello che vede impegnato in prima linea il Laboratorio di Biochimica dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, chiamato a svolgere un ruolo attivo nella promozione della salute e del benessere dei bambini abruzzesi.
L’Italia è il primo Paese al mondo ad aver istituito un programma di screening per diabete di tipo 1 e celiachia che mira a identificare, nella popolazione pediatrica sana, le persone a rischio di sviluppare una o entrambe queste malattie. Lo screening, dunque è finalizzato a una diagnosi precoce per migliorare la qualità della vita dei giovani pazienti prevenendo le drammatiche conseguenze patologiche associate ad una diagnosi tardiva, come la Chetoacidosi diabetica, una condizione molto grave che richiede un trattamento tempestivo per evitare conseguenze peggiori fino al decesso.
Lo screening utilizza l’innovativo test su Spot di Sangue Secco (Dbs), una procedura
semplice e indolore che consente di raccogliere una piccola quantità di sangue tramite un pungidito, il quale viene poi inviato al laboratorio per l’analisi. In tal modo non solo si riduce lo stress legato al prelievo venoso tradizionale, ma rende le analisi più accessibili per i pazienti, consentendo un monitoraggio capillare attraverso la rete dei pediatri di famiglia.
«Questa metodica è perfetta per questa finalità - spiega Damiana Pieragostino, Responsabile del laboratorio della “d’Annunzio” e docente di Biochimica clinica e biologia molecolare - perché lavoriamo su un campione biologicamente sicuro e facile da trasportare e utilizzare. Lo screening è rivolto a tre fasce di età: 3, 6 e 10 anni, e considerando che nella nostra regione si registrano 7.500 neonati l’anno, contiamo di eseguire circa 21 mila test».
Il Laboratorio di Chieti ha già partecipato allo studio propedeutico allo screening nazionale su circa 6000 bambini di Lombardia, Campania, Marche e Sardegna, in collaborazione con i pediatri dell’Azienda ospedaliera delle Marche, Federico Secondo di Napoli e Vanvitelli, con i quali è stato è stato messo a punto l’innovativo test. Un passaggio fondamentale questo, al fine di mettere a punto la procedura che permetta di mettere a terra il progetto in modo omogeneo. «L’introduzione dello screening con il test DBS - conclude Pieragostino - rappresenta una svolta fondamentale, semplificando notevolmente le procedure di prelievo e migliorando la compliance dei bambini e delle loro famiglie. È un primato che vanta il nostro Paese, finito al centro del dibattito scientifico internazionale per aver istituito, primo al mondo, un programma di screening per diabete e celiachia, con l’obiettivo di garantire a ogni bambino l’accesso a diagnosi tempestive e cure adeguate».


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