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Telemedicina/ Televisita per l’osteoporosi efficace ma solo con il supporto dell’email

di Amelia Compagni *, Gherardo Mazziotti **, Andrea Aliverti ***, Maria Laura Costantino ***

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24 Esclusivo per Sanità24

Un recente studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università Bocconi, in collaborazione con l’Irccs Humanitas di Rozzano e il Politecnico di Milano, ha approfondito l’impatto della telemedicina, in particolare della televisita, sull’aderenza terapeutica nei pazienti affetti da osteoporosi, una malattia cronica asintomatica fino all’insorgenza di fratture e che richiede terapie farmacologiche a lungo termine. L’aderenza dei pazienti al trattamento con farmaci anti-osteoporotici rappresenta ancora oggi un problema clinicamente rilevante con un impatto significativo sull’efficacia anti-fratturativa. Il progetto Teliot, finanziato da Fondazione Cariplo, ha rivelato risultati significativi, evidenziando l’importanza di combinare la televisita con altri strumenti di comunicazione per migliorare l’aderenza al trattamento e quindi l’efficacia delle cure.
Televisita: Una modalità accettabile anche per i più anziani
In un primo studio retrospettivo di 80 pazienti con osteoporosi, la televisita si è dimostrata una modalità ben accetta anche tra i pazienti anziani, con competenze digitali limitate o privi di supporto nell’utilizzo della tecnologia. Inoltre, lo studio ha mostrato che tanto più i pazienti usufruiscono di televisita, tanto più questa modalità di servizio diventa accettabile.
Tuttavia, permangono alcune perplessità. In particolare, i pazienti temono che la televisita possa ridurre la qualità della relazione con il proprio medico e il tempo dedicato durante le consultazioni, rendendola una sostituta ancora subottimale della visita in presenza. Questi timori sono più frequenti tra coloro che convivono con la malattia da più tempo che rischiano di perdere motivazione nel seguire le cure. Per questi pazienti, un approccio proattivo da parte dello specialista appare cruciale.
Email: il complemento che fa la differenza
In un secondo studio prospettico che ha coinvolto 103 pazienti con osteoporosi, i ricercatori hanno evidenziato che, da sola, la televisita non migliora in modo significativo l’aderenza terapeutica nei pazienti che iniziano un trattamento con bisfosfonati orali. Tuttavia, combinare la televisita con l’opzione di contattare per chiarimenti o dubbi il medico via email si traduce in un netto miglioramento dell’aderenza ed una probabilità tre volte più alta di assumere i farmaci in maniera ottimale. Lo studio mostra che la combinazione televista ed email è percepita dai pazienti come un’alternativa valida alla visita in presenza e riduce le preoccupazioni sulla qualità della relazione con lo specialista che invece si riscontrano per la sola modalità in televista.
Viceversa, i pazienti che non iniziano affatto il trattamento farmacologico o lo interrompono immediatamente (14% del campione) non hanno alcun beneficio da questa modalità di servizio combinato. Questo suggerisce che facilitare l’interazione con lo specialista tramite canali quali l’email non riesce a scalfire le forti preclusioni verso il trattamento farmacologico che questo sottogruppo di pazienti dimostra di avere.
I risultati del progetto offrono spunti preziosi di riflessione sulla telemedicina in un momento in cui regioni e aziende stanno lavorando per implementarla nel contesto del Ssn. In particolare, i risultati incoraggiano a considerare i seguenti aspetti:
1) Profilazione dei pazienti: raccogliere una varietà di dati sui pazienti è fondamentale per individuare non solo chi trova più accettabile la televisita ma soprattutto chi ne può beneficiare di più in termini ad esempio di miglioramento dell’aderenza farmacologica;
2) Combinazione con altri strumenti digitali e non: combinare da subito la televisita con strumenti di comunicazione semplici e familiari come l’email appare importante per ottenere migliori risultati di cura;
3) Monitoraggio della percezione dei pazienti: integrare nella piattaforma di televisita strumenti per misurare la percezione dei pazienti del proprio stato di salute e dell’esperienza di cura consente di completare le informazioni cliniche sull’efficacia di queste modalità di servizio e potenzialmente in futuro di personalizzarle.
In definitiva, i risultati del Progetto Teliot dimostrano che la televista, combinata con uno strumento semplice di interazione con il medico quale l’email, migliorare l’aderenza alla terapia farmacologica, uno degli aspetti della cura tra i più difficili per un malato cronico da mantenere nel tempo e, come ci mostra la letteratura scientifica, uno tra più ostici da migliorare.

* Università Bocconi
** Irccs Humanitas
*** Politecnico di Milano


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