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Ddl Bilancio/ Schillaci: possibili emendamenti su indennità medici e payback dispositivi medici

di Red.San.

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“Rispetto le manifestazioni, ma va ricordato che il personale sanitario è al centro dell’attività del Governo. Abbiamo aumentato le indennità dei medici e del pronto soccorso e tassato al 15% gli interventi per snellire le liste d’attesa. Ci sono proposte emendative per aumentare l’indennità di specificità e defiscalizzare questa voce. E’ un argomento importante che abbiamo preso a cuore”. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci all’Healthcare Summit del Sole 24 Ore in corso a Roma. “Abbiamo incontrato le aziende - ha aggiunto - e sono in Parlamento ci sono proposte emendamentive per ridurre l’impatto derivato dalla rideterminazione delle quote di spettanza tra industria e distribuzione”. Il ministro è intervenuto anche sul payback dei dispositivi medici “una norma sbagliata che abbiamo ereditato”. “Lo scorso anno - ha detto - abbiamo investito 1 miliardo e siamo in sintonia con le aziende più piccole e nazionali che soffrono questa misura e cercheremo per il futuro di limitare i danni di questa norma”.

Il ministro è intervenuto anche sulle liste d’attesa affermando che i decreti attuativi“sono in fase di lavorazione avanzata, alcuni già inviati alle Regioni”. “Chi critica la misura dicendo che non ci sono i fondi - ha aggiunto - non ricorda che non c’era neanche uno strumento per sapere quali erano i settori in sofferenza mentre da febbraio partirà la piattaforma per un monitoraggio continuo e i cittadini conosceranno i tempi veri delle prestazioni”. Per Schillaci, la riduzione delle liste “è un gioco di squadra, i Cup devono essere unici, anche per il privato accreditato e il cittadino non deve pagare un euro in più di quanto dovuto”.

“Ho scritto una lettera al presidente delle Regioni Fedriga - ha detto - perché il problema è anche organizzativo e la stessa Corte dei conti ha detto che le risorse sono state spese male”.

Sul tema del finanziamento al Servizio sanitario nazionale Schillaci ha indicato che il limite auspicabile tra spesa sanitaria e Pil “è il 7% ma è un dato influenzato dall’andamento dell’economia”. “Siamo arrivati a quel livello - ha sottolineato - solo durante la pandemia e dobbiamo augurarci che la nostra economia cresca”. In ogni caso, ha ricordato “questo Governo ha investito risorse superiore rispetto ai sei miliardi del periodo 2022-2024”. Per il ministro, “è giusto ed è vero che una popolazione che cambia ha bisogno di più risorse ma serve anche grande attenzione anche per come vengono usate e spese le risorse perché in un Paese che diventa sempre più anziano occorre non solo curare ma prevenire”. E nella direzione di una sanità che cambia “tutti devono fare la propria parte anche i medici di base nelle case di comunità”.


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