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Toscana: prende corpo il piano regionale per la non autosufficienza con una dote di 180 milioni per tre anni

di Paolo Castiglia

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24 Esclusivo per Sanità24

“L'attuazione di queste misure è estremamente importante nell'ottica della presa in carico a 360 gradi della persona non autosufficiente, sia da un punto di vista sanitario e sia sociale: si tratta di iniziative decisive che andranno ad integrarsi con le azioni previste dal DM77 che mette al centro al centro l'assistenza territoriale”. Sono parole del direttore generale della Asl Toscana sud est Antonio D'Urso, che ha ospitato lo scorso venerdì, presso l'Auditorium dell'Ospedale San Donato di Arezzo, l'incontro programmato dalla Regione Toscana per la condivisione delle principali misure previste dal futuro Piano regionale per la non autosufficienza, attualmente in fase di predisposizione.
Per illustrare il Piano erano presenti Serena Spinelli, assessore regionale alle politiche sociali, e Barbara Trambusti, dirigente della Direzione Sanità, welfare e coesione sociale.
Il Piano nazionale per la non autosufficienza – ha spiegato Spinelli - prevede per Toscana 180 milioni nel prossimo triennio. Saranno ripartiti tra i nostri 28 ambiti territoriali sociosanitari e destinati ai percorsi rivolti a persone anziane e con gravi disabilità. In questa fase stiamo predisponendo il relativo Piano regionale e vogliamo farlo in maniera condivisa e partecipata con i vari attori regionali e con i territori. È la struttura stessa del Piano, infatti, che richiede sempre di più una relazione forte tra gli enti locali, le Asl e il ruolo di programmazione della Regione”.
Tra le altre cose il Piano prevede anche l'importante possibilità di assunzione di assistenti sociali. E tutto questo chiaramente si inquadra nel lavoro di riorganizzazione territoriale in corso per il recepimento del DM77.
“La sinergia tra l'adozione del Piano non autosufficienza nazionale e il DM 77 - ha commentato a sua volta il direttore dei Servizi sociali della Asl, Patrizia Castellucci - insieme all'assunzione di personale, consentiranno la riorganizzazione e la semplificazione del sistema di accesso ai servizi e la graduale attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS) per le persone anziane non autosufficienti e le persone con disabilità”.


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