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Fatebenefratelli: un disturbo su tre dei bambini è figlio del Covid, al via il servizio Zero 17

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Da qualche giorno, il Polo Zero-17 Fatebenefratelli a Cernusco sul Naviglio ha iniziato ad affrontare i disturbi dell’infanzia e dell’adolescenza e almeno il 30% dei casi trattati derivano dal lockdown e dalla Dad, sono cioè conseguenze del cambiamento degli stili di vita imposti alle famiglie dall’emergenza Covid 19. Per ora sono una trentina i minori in cura presso il centro milanese, che lavora in sinergia con l’ospedale Sacra Famiglia Fatebenefratelli di Erba: provengono prevalentemente dall’area metropolitana di Milano.

"I minori arrivano per iniziativa delle famiglie, consigliate dal pediatra o dall’insegnante - spiega la psicopedagogista Fiorenza Ricciardi, responsabile del progetto zero 17 Fatebenefratelli - e presentano tipologie molto diverse di necessità, che sono affrontate da un’équipe di specialisti, per essere poi indirizzati a quello più competente, dal neuropsichiatra al logopedista, per citarne solo due".

Il servizio zero 17 mobilita psicologi logopedisti, neuropsichiatri, psicoterapeuti, pedagogisti e neuropsicomotricisti ed inizia ad affrontare anche i disturbi dell’alimentazione: «Da anni sono un terreno di lavoro del Centro S.Ambrogio Fatebenefratelli, ma finora affrontavamo solo casi adulti. Adesso vediamo l’esordio di questo problema anche in bambine tra i 10 e i 12 anni» commenta la psicopedagogista. «Il disturbo prevalente, al momento, è il disturbo dell’apprendimento - sottolinea -, che non significa semplicemente “essere distratti o svogliati” ma manifestare una sofferenza, come la difficoltà a comprendere i testi o seguire le lezioni, a fronte di una normale capacità cognitiva. I DSA vengono diagnosticati intorno al secondo anno della scuola primaria, di solito».


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