Medicina e ricerca
Invecchiamento: la ricerca sui telomeri e la terapia sperimentale verso i trial clinici
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L’invecchiamento è il più alto fattore di rischio per malattie tumorali, cardiovascolari e neurodegenerative. Ma uno dei progetti di ricerca del programma Age-It, guidato da Fabrizio d’Adda di Fagagna (Dirigente di Ricerca IGM, Institute of Molecular Genetics - CNR National Research Council - IFOM, The Institute Foundation of Molecular Oncology), ha sviluppato una terapia a Rna contro le conseguenze dei telomeri danneggiati che è stata illustrata al ministero della Salute. Si tratta di un approccio sperimentale che agendo sui telomeri (le regioni terminali dei cromosomi) ha le potenzialità per diventare una terapia che, rallentando l’invecchiamento cellulare, potrebbe ridurre l’impatto delle malattie legate all’età. Ora questi dati sperimentali stanno travalicando l’ambito accademico e, con una startup, verranno avviati i primi trial clinici.
In modelli della Sindrome Progerica Hutchinson-Gilford, la patologia di cui era affetto il biologo Sammy Basso scomparso da poco, e su cui Fabrizio d’Adda di Fagagna ha lavorato, questa terapia estende la sopravvivenza del 45%. In altri modelli di fibrosi polmonare o di disfunzione immunitaria, questo approccio terapeutico sembra capace di restituire le funzioni perse.
Infine, in alcuni tipi tumorali quali i sarcomi e i tumori del cervello, i telomeri si sono rivelati essere una vulnerabilità sensibile a questa terapia.
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