Medicina e ricerca

La salute del cervello: una sfida globale per un futuro sostenibile

di Enza Lo Re *

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24 Esclusivo per Sanità24

Durante il Women Economic Forum di Roma, presieduto da Marilena Citelli Francese,
si è discusso di un tema cruciale per il benessere globale: la salute del cervello. I disturbi neurologici rappresentano oggi la principale causa di disabilità e la seconda causa di morte a livello mondiale. Questo impatto globale, già significativo, è maggiormente rappresentato nei Paesi a basso reddito dove, peraltro, l’accesso alle cure è enormemente limitato.
La crescente aspettativa di vita e il progressivo invecchiamento della popolazione comportano un aumento del numero assoluto di persone che vivranno con disturbi neurologici e richiederanno cure nei prossimi anni. È quindi essenziale affrontare questa sfida attraverso un approccio sistemico e inclusivo.
Il Piano d’azione globale dell’Oms e il concetto di Brain Health
Per rispondere a questo bisogno urgente, l’Oms ha lanciato il Piano d’azione globale Intersettoriale su Epilessia e altri Disturbi Neurologici (2022-2031), che mira a migliorare l’accesso alle cure e la qualità di vita delle persone affette da questi disturbi. Tale piano, sostenuto da numerose società neurologiche internazionali, promuove un concetto innovativo: la salute del cervello.
La salute del cervello non si limita all’assenza di malattia e non è legata esclusivamente all’età. Secondo l’Oms si tratta di uno stato in cui ogni individuo può realizzare le proprie capacità e ottimizzare le funzioni cognitive, emotive, psicologiche e comportamentali per affrontare le situazioni della vita. Questo approccio olistico sottolinea come il benessere del cervello sia una priorità globale e riguarda ogni individuo.
Prevenzione e Opportunità
Un aspetto incoraggiante emerso dalle ricerche recenti è che molti disturbi cerebrali sono potenzialmente prevenibili. Per esempio, fino al 40% delle demenze e il 50% degli ictus potrebbero essere evitati intervenendo sui fattori di rischio, tra cui ipertensione, obesità, diabete, inattività fisica e consumo di alcol. Questi interventi, oltre a ridurre il carico dei disturbi neurologici, migliorano la qualità della vita, aumentano la produttività e stimolano la creatività, contribuendo a un’economia dinamica e resiliente.
La Brain Economy e il capitale cerebrale
Il concetto di brain economy si fonda sull’idea che politiche e investimenti in grado di migliorare le funzioni cognitive generino non solo benefici sanitari, ma anche vantaggi economici e sociali. Sostenere il capitale cerebrale significa creare una popolazione più adattabile e impegnata, con un impatto positivo sulla società e sull’economia globale.
Iniziative e Piani nazionali per la salute del cervello
A livello internazionale, sono in corso diverse iniziative per promuovere la salute del cervello. Diverse nazioni inoltre, tra cui l’Italia, hanno presentato piani nazionali strategici per promuovere la salute del cervello. Un punto strategico fondamentale è la formazione della popolazione generale, iniziando sin dall’età scolare. L’European Academy of Neurology, nella sua Brain Health mission, ha incluso il progetto Brain Health School Challenge per sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza di prendersi cura del proprio cervello attraverso stili di vita sani e consapevoli.
Conclusioni
Il futuro della salute globale dipende dalla nostra capacità di affrontare il peso crescente dei disturbi neurologici. Come emerso durante il Women Economic Forum, è fondamentale adottare un approccio integrato che coinvolga sanità, politiche pubbliche, ricerca, campagne di formazione e innovazione. La salute del cervello deve diventare una priorità per tutti: cittadini, istituzioni, leader e stakeholder globali. Solo collaborando possiamo ridurre il peso dei disturbi neurologici e costruire una società più equa, resiliente e prospera.

* Responsabile del Servizio di Neurologia, Irccs Ismett Upmc


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