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Violenza di genere, il Veneto sceglie l’esenzione totale dalle spese sanitarie per le vittime

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«Abbiamo voluto dare un segnale chiaro e concreto a chi ha subito violenza: non siete sole, non siete soli, e la Regione Veneto è al vostro fianco. Questo emendamento è molto più di una semplice misura economica: è un messaggio di solidarietà, perché sappiamo quanto sia difficile trovare la forza di chiedere aiuto e cominciare un percorso di cura e di ripresa. Eliminare il peso delle spese sanitarie è un modo per abbattere uno degli ostacoli più grandi che spesso le vittime si trovano davanti, soprattutto quando dipendono economicamente dal maltrattante. È nostro dovere fare tutto il possibile per garantire alle persone ferite dalla violenza l’accesso a cure mediche e psicologiche senza alcuna barriera, in un momento così delicato della loro vita». Così l’assessora alla Sanità e al Sociale della Regione Veneto, Manuela Lanzarin: il Consiglio regionale del Veneto ha infatti approvato l’emendamento che prevede l’esenzione totale dalla compartecipazione alla spesa sanitaria per le vittime di violenza di genere e/o discriminazione legata all’orientamento sessuale o all’identità di genere. Questa esenzione riguarda tutte le prestazioni sanitarie successive alle dimissioni dal Pronto Soccorso, comprese le visite specialistiche e il supporto psicologico. La decisione della Regione risponde alla necessità di sostenere concretamente chi è vittima di violenza, facilitando l’accesso ai servizi sanitari e aiutando a superare l’isolamento e la fragilità economica che spesso accompagnano queste situazioni.
«Quando parliamo di violenza di genere o di discriminazione, non ci riferiamo solo a ferite fisiche: c’è un trauma profondo, che coinvolge anche la salute mentale e l’equilibrio psicologico della persona. Abbiamo il dovere di prenderci cura di queste donne, uomini e ragazze e ragazzi con tutti gli strumenti a nostra disposizione. Garantire la gratuità delle cure significa offrire loro un punto di partenza per recuperare la fiducia, la dignità e il coraggio di ricominciare», ha aggiunto Lanzarin.


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