Medicina e ricerca
Pma, in Campania il Ssr “copre” anche la diagnosi genetica pre impianto
di Laura Viggiano
24 Esclusivo per Sanità24
La Campania potenzia le prestazioni già coperte dal sistema sanitario regionale per il percorso della procreazione medicalmente assistita (Pma) e oltre ad assicurare la fecondazione eterologa e omologa, nelle strutture pubbliche, secondo tariffe prestabilite già nel 2019, ora coprirà anche la diagnosi genetica preimpianto, attualmente extra Lea. Lo ha annunciato il presidente della Regione, Vincenzo De Luca parlando della rete Pma campana e del percorso che comprende la prestazione che permette alle coppie portatrici o affette da malattie rare e malattie genetiche di sapere, prima di mettere al mondo un figlio, se il nascituro è libero da gravi patologie dovute a malattie rare o genetiche ed evitare così di ricorrere ad aborti terapeutici. Già dal 20 novembre, si aggiunge ai 71 Centri Pma italiani che effettuano diagnosi genetiche preimpianto il centro della Federico II, a Napoli. Dei 71, sono 9 quelli pubblici e di questi due realizzano l’indagine in house ma solo per alcune patologie. Il centro partenopeo, che si avvarrà delle competenze del Ceinge, sarà l’unico a effettuare la diagnosi genetica preimpianto in house e per tutte le patologie.
In più, con un progetto finanziato dal Pnrr, che vede capofila l’Azienda ospedaliera universitaria Federico II, si sta costruendo un hub per l’Italia Centro-meridionale, con l’obiettivo di realizzare una rete nazionale della Diagnosi preimpianto al fine di integrare il registro nazionale della Pma affidato all’Istituto superiore di sanità
Intanto, con l’entrata in vigore dei nuovi livelli essenziali di assistenza, la Regione si prepara ad avviare il percorso di accreditamento di 39 centri privati.
«Questo percorso è cominciato cinque anni fa – afferma il presidente Vincenzo De Luca - parliamo di un problema che diventa drammatico soprattutto per le giovani coppie, un problema che non procura allarme sociale, quindi una tematica che rimane il più delle volte ai margini, che lascia in una condizione di totale solitudine le coppie, che spinge a sostenere dei costi spaventosi, e ad andare in altre parti d’Italia o all’estero, in modo particolare in Olanda e Spagna». Tra le novità c’è «la gratuità di una prestazione che non è compresa nei Lea e che viene attuata il più delle volte in strutture private e cioè la diagnosi genetica preimpianto». «Non potremmo farlo - aggiunge - abbiamo deciso di farlo nell’ambito dell’attività dell’Agenzia dei trapianti che è organizzata quattro branche: trapianti d’organo e tessuti, sangue, medicina rigenerativa ossa, cute, membrana amniotica e da oggi procreazione medicalmente assistita».
Complessivamente sono 10 i centri pubblici di riferimento in Campania, di questi solo 3 effettuano la fecondazione eterologa e due, l’Aou Federico II e l’Aorn Moscati di Avellino, sono dotati di una biobanca e di un percorso diagnostico e terapeutico assistenziale per la preservazione della fertilità nei pazienti oncologici e oncoematologici, in età evolutiva e adulta, e in pazienti con endometriosi e insufficienza ovarica precoce.
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