Medicina e ricerca

Voice Shaming e balbuzie: una sfida che si può vincere

di Giovanni Muscarà *

S
24 Esclusivo per Sanità24

Voice shaming è un’espressione che descrive una serie di comportamenti discriminatori che prendono di mira coloro che parlano in un modo che definiremmo “non convenzionale”, in particolar modo chi soffre di balbuzie.
Si pensi che oggi una percentuale tra l’1% e l’1,5% della popolazione mondiale ne soffre. Solo in Italia si stima un numero che oscilla fra le 600 e le 900 mila persone, di cui 200 mila sono bambini e ragazzi sotto i18 anni. Un disturbo che oggi, fortunatamente, si può trattare e superare in maniera definitiva.
Per queste persone, infatti, parlare è spesso una fatica improba: anche dire il proprio nome può diventare un’impresa impossibile. A tutto questo si somma il timore del giudizio degli altri, la paura di essere oggetto di derisione o di isolamento sociale.
Personalmente, quando ero un bambino balbuziente, mi resi conto ben presto di cosa significasse essere vittima di voice shaming.
In occasione della Giornata della consapevolezza sulla Balbuzie credo sia importante riflettere su questo tema. Oggi per me quelle sensazioni sono solo un ricordo, perché la balbuzie si può superare; io e tutti gli altri membri dell’Associazione Vivavoce ci siamo riusciti. L’Associazione è nata proprio per dare supporto a chi soffre o ha sofferto di difficoltà legate alla comunicazione.
Consapevoli dell’impatto che può avere essere discriminati per il proprio modo di parlare, nel 2023 abbiamo fondato l’Osservatorio Voice Shaming, il primo progetto al mondo dedicato allo studio e alla lotta contro questo fenomeno.
Quest’anno l’Osservatorio Voice Shaming, ha deciso di focalizzarsi sui bambini e sui ragazzi dai 7 ai 16 anni che soffrono di balbuzie e che in ragione di ciò, sono oggetto di discriminazioni, derisione, isolamento quando non di veri e propri atti di bullismo.
I risultati sono allarmanti: il 71% dei bambini afferma di aver subito una qualche forma di voice shaming. Parliamo di prese in giro attraverso l’imitazione della voce (39%), varie altre forme di irrisione (22%), insulti e commenti negativi di varia natura (17%) esclusione (10%).
In sei casi su dieci (61%) tutto questo accade a scuola. A peggiorare la situazione è la scarsa preparazione degli insegnanti a riconoscere e gestire questi episodi.
Il nostro Report ha rivelato che questi bambini provano tristezza, vergogna e rabbia. Sentimenti che, se ignorati, possono evolvere in evitamento sociale e difficoltà nelle relazioni. La paura di essere ridicolizzati porta i bambini a scegliere il silenzio, alimentando un circolo vizioso di solitudine.
Il voice shaming si può combattere solo con una presa d’atto del problema e una strategia che consideri azioni di formazione e di informazione innanzitutto sui ragazzi, gli educatori e gli insegnanti. La nostra campagna “Ogni voce ha una storia” nasce per questo, per promuovere una cultura della voce aperta e inclusiva in cui tutti possano esprimersi senza paura di essere giudicati.

* presidente associazione Vivavoce


© RIPRODUZIONE RISERVATA