Medicina e ricerca
IA e sanità, come la certificazione accreditata tutela i pazienti: il caso del melanoma e della sclerosi multipla
di Filippo Trifiletti*
24 Esclusivo per Sanità24
Per le persone affette da sclerosi multipla, l’intelligenza artificiale può aiutare a ricevere trattamenti su misura, che si adattano al progresso della malattia. Le stesse potenzialità potrebbero essere utilizzate anche in caso di un melanoma, il tipo di tumore della pelle più grave, permettendo al paziente di controllare la propria cute direttamente dal cellulare, senza dover andare continuamente dai medici, a meno che non ci sia un reale bisogno.
Ma affinché queste innovazioni diventino una realtà sicura e affidabile, è fondamentale che ci siano sistemi di controllo rigorosi, come le certificazioni rilasciate sotto accreditamento, valide per proteggere la salute e garantire risultati corretti.
E’ quanto emerge dall’ Osservatorio ACCREDIA con la ricerca “Norme tecniche e valutazione della conformità accreditata per lo sviluppo dei sistemi di Intelligenza Artificiale” realizzata dall’ Ente italiano di accreditamento, in collaborazione con il CINI, Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica. L’Osservatorio evidenzia come l’accreditamento supporta lo sviluppo di sistemi di IA affidabili e sicuri che tutelino i diritti fondamentali dei cittadini.
Una volta che un modello è entrato nel mercato o è stato adottato in contesti clinici, infatti, intervenire per correggere difetti o rimuovere il sistema può essere estremamente difficile, costoso e dannoso anche per gli utilizzatori e i pazienti. L’obiettivo della valutazione della conformità, rilasciata da organismi accreditati in Italia da Accredia, al contrario, è valutare che i sistemi di IA siano progettati e implementati in modo da minimizzare il rischio di bias, prima della loro introduzione nel mercato.
L’uso dell’IA nella diagnosi del melanoma, ad esempio, si basa su sistemi di “deep learning”, che analizzano le immagini della pelle e segnalano eventuali anomalie che potrebbero indicare la presenza di un tumore. Tuttavia, l’adozione di questa tecnologia richiede che i sistemi siano approvati da organismi di certificazione che ne verifichino l’affidabilità e la sicurezza. In questo modo, quando l’IA rileva una potenziale anomalia, puoi essere sicuro che il risultato sia accurato, riducendo la possibilità di falsi allarmi o diagnosi mancate. Stesso discorso per la sclerosi multipla, una malattia che colpisce il sistema nervoso centrale in modo imprevedibile e progressivo. Se da una parte l’IA rappresenta una svolta per il futuro della gestione della malattia grazie alla sua capacità di analizzare enormi quantità di dati clinici, dall’altra potrebbe essere soggetta a fattori confondenti, come l’età, il sesso o altre condizioni mediche dei pazienti, che potrebbero distorcere i risultati. Per esempio, un sistema non certificato potrebbe sottovalutare il rischio di progressione della sclerosi multipla in una donna anziana semplicemente perché è stato addestrato principalmente su dati di uomini giovani.
L’applicazione di norme tecniche assicura che i sistemi di IA siano progettati per ridurre al minimo i pregiudizi indesiderati e funzionare in modo sicuro. Solo dopo un processo di verifica rigoroso da parte di un organismo notificato, i sistemi di IA possono ottenere la marcatura CE. Questa marcatura certifica che i dispositivi sono conformi alle normative europee e possono essere utilizzati in sicurezza nei vari ambiti della sanità, migliorando il futuro delle cure e della salute di tutti.
*Direttore Generale Accredia
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