Lavoro e professione

Chiropratici: l’Associazione compie 50 anni e si prepara alla professione del futuro

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L’Associazione Italiana Chiropratici celebra i 50 anni di attività in Italia con tre giorni di convegni, tavole rotonde e seminari di formazione professionale con i massimi esponenti internazionali di questa disciplina sanitaria.
L’evento si terrà a Roma dal 25 al 27 ottobre presso il Grand Hotel Palatino e ha già richiamato centinaia di professionisti da tutto il mondo per celebrare l’anniversario della nascita dell’Associazione Italiana Chiropratici, avvenuta nel 1974.

Una platea internazionale che seguirà seminari e approfondimenti scientifici guidati dal tema centrale: la chiropratica e il benessere a 360°; la prevenzione e la cura dei disturbi dell’apparato neuro muscolo scheletrico attraverso l’approccio chiropratico, senza l’utilizzo di farmaci. Al centro dei convegni anche il rapporto con la medicina e la collaborazione interdisciplinare tra i professionisti del settore medico sanitario.

Gli ospiti e i relatori internazionali

Tra gli ospiti ci saranno Rob Scott, (DC, PhD), presidente della Life University, ossia una delle più importanti università di chiropratica del mondo con sede in Georgia, ad Atlanta, che parlerà della filosofia alla base della chiropratica. Argomenti simili verranno trattati da Dominique Hort, naturopata e chiropratico, autore di due best seller incentrati sulla crescita personale. Inoltre quest’ultimo collaborerà anche con Jean Pierre Meersseman, (DC) decano della Chiropratica in Italia, conosciuto per essere stato il fondatore del Milan Lab, ovvero la clinica di riabilitazione del Milan. Parleranno dei casi clinici visti dai più famosi Chiropratici al mondo. Verranno poi illustrate le cause e conseguenze di diverse problematiche del corpo e i trattamenti più efficaci.

Sul fronte scientifico, “il funzionamento della Chiropratica e le evidenze scientifiche” sarà il tema affidato a Joseph Cannillo (BS, MS, DC, PhD BS Biology), responsabile della commissione scientifica dell’AIC. Cosa ci dicono le ricerche scientifiche e che ruolo può avere la chiropratica nel ritorno al migliore stato di benessere possibile della persona.Infine lo speaker principale di questa prestigiosa kermesse, sarà Adam Klotzek, professore di neurologia presso uno degli istituti di neurologia funzionale più prestigiosi al mondo con sede negli USA: il “Carrick Institute for Clinical Neuroscience & Rehabilitation”. Klotzek Illustrerà un approccio basato sulla neurologia funzionale per migliorare i risultati degli aggiustamenti chiropratici.

Il Premio “Chiropratico dell’Anno 2024”

Al cinquantennale dell’AIC verrà assegnato il premio “Chiropratico dell’anno”, che scaturirà dall’attenta valutazione del comitato dell’Associazione sui membri che “si sono particolarmente distinti per il contributo nel promuovere la professione chiropratica in Italia”. Tra i riconoscimenti verranno assegnati: il Premio alla Carriera, i premi e le menzioni d’onore e il festeggiamento dei 30 anni del Comitato Italiano Chiropratica Sportiva - CICS.

Il futuro della professione

Accanto al programma accademico del cinquantesimo anniversario dell’Associazione Italiana Chiropratici si svolgeranno delle tavole rotonde in cui si parlerà del futuro della professione in Italia e dello stretto legame tra chiropratica e medicina.

Il contrasto all’abusivismo nella professione e il lungo lavoro dell’Associazione per ottenere la laurea magistrale a ciclo unico anche in Italia sono, infatti, i due cardini dell’Associazione Italiana Chiropratici, che dal 1974 tutela i pazienti e i professionisti e promuove la chiropratica, già categoria sanitaria riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità tra le professioni sanitarie di grado primario.

“Dopo aver iniziato ad esercitare in Italia agli inizi degli anni ‘80 - racconta il presidente dell’Associazione Italiana Chiropratici, John Williams - mi sono reso conto che sul mondo della chiropratica, quello vero e professionale, c’è ancora tanta diffidenza e poca conoscenza delle reali competenze della categoria. E questo deriva dal fatto che in Italia, non esiste una regolamentazione della professione. In molti paesi europei e negli Usa, per divenire chiropratici è necessario svolgere un percorso universitario e di abilitazione che può durare fino a otto anni”.

“I chiropratici – continua Williams – sempre più spesso lavorano a fianco dei medici e vi è un profondo rispetto reciproco delle professionalità. In Italia, ancora oggi è tutto più difficile. Non esistono ancora dei percorsi universitari ad hoc, ma nemmeno dei corsi assimilabili e riconosciuti. Il risultato è che i giovani che vogliono intraprendere questa professione sono costretti a recarsi all’estero per studiare e laurearsi, con tutto ciò che ne consegue in termini di maggiori costi per mantenersi gli studi fuori dal loro Paese”.


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