Medicina e ricerca

La Neurologia del futuro? Sarà predittiva, grazie al digitale

di Alessandro Padovani *

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In un contesto di profonda trasformazione dovuta all’impetuosa spinta della digitalizzazione in sanità, la Neurologia – al pari e forse più delle altre discipline medico-sanitarie – ha necessità di continuare a rafforzare il proprio ruolo nel sistema sanitario e nella gestione e presa in carico di malattie a elevato grado di complessità e cronicità. È fondamentale dunque capire come digital health, Intelligenza Artificiale, acquisizione e analisi dei dati sanitari, telemedicina, gestione da remoto dei pazienti e altri strumenti innovativi e già utilizzati come i wearable devices si applichino concretamente alla neurologia di oggi e di domani. Sono questi i temi al centro di Digital Neuro Hub, il summit dedicato alla Digital Health che riunisce i massimi esperti italiani di AI, telemedicina e big data che porterà alla formazione della prima classe di neurologi e neurologhe digitali in Italia. In programma dal 13 al 16 giugno presso l’H-Farm di Roncade (Treviso), è un percorso di 4 giorni di formazione qualificata, esperienziale e interattiva, nato dalla partnership tra la Società Italiana di Neurologia (Sin) e Biogen, azienda internazionale leader nel campo delle biotecnologie. Al termine del percorso, i giovani neurologi otterranno un’attestazione del possesso dei requisiti per operare con competenza secondo standard riconosciuti a livello internazionale.
L’obiettivo di Digital Neuro Hub è delineare un percorso comune verso un nuovo paradigma per il sistema salute, analizzando le possibilità e leve che il digitale offre per migliorare l’accesso all’assistenza sanitaria da parte di chi vive con malattie neurologiche complesse. Le finalità di Digital Neuro Hub sono assolutamente allineate con il più ampio e trasversale impegno per la digitalizzazione del sistema sanitario italiano in atto attraverso il Pnrr, la cui componente 1 della Missione Salute è specificatamente dedicata al miglioramento della presa in carico delle persone con patologie croniche, tra cui molte malattie neurologiche.
A mio avviso, sono tre le macro-aree nelle quali i benefici del digitale saranno più dirompenti.
La prima è quella “gestionale”, dove sarà possibile rafforzare e ampliare la rete di attori che ruotano intorno al mondo della neurologia, sia nelle situazioni di emergenza sia nell’assistenza a chi presenta disturbi cronici. Grazie alla e-Health le barriere tra i neurologi spariranno permettendo un confronto multidisciplinare e interprofessionale che faciliterà la gestione dei percorsi diagnostici e terapeutici, dal territorio all’ospedale.
La seconda macro-area è quella dell’applicazione degli strumenti forniti dal digitale alla presa in carico del paziente neurologico: il telemonitoraggio attraverso sensori indossabili o sensori digitali (wearable devices) rappresenta in questo contesto una strategia di follow-up certamente sempre più efficiente e sostenibile.
Il terzo principale vantaggio del digitale è una diretta conseguenza di quanto delineato sopra e riguarda la possibilità di prevedere la domanda futura e organizzare prospetticamente l’assistenza alle persone con malattie neurologiche. La digitalizzazione della salute pubblica e della neurologia va vista, quindi, come lo strumento ideale per concretizzare e ampliare la prevenzione, migliorando sostanzialmente la presa in carico e gestione dei pazienti e consentendo al tempo stesso una diminuzione della spesa.
Con Digital Neuro Hub, Sin e Biogen hanno l’obiettivo di formare i neurologi e le neurologhe di oggi e di domani, per fornire loro le competenze necessarie per concretizzare i vantaggi del digitale. Il programma, oltre a definire i requisiti per il corretto utilizzo degli strumenti digitali in neurologia, mira a sviluppare un vero e proprio manuale operativo per chi si interfaccerà con queste nuove tecnologie. Sviluppi concreti in continuità e dialogo con l’operato di Agenas, che nel suo ruolo di Agenzia nazionale per la sanità digitale, ha proprio l’obiettivo di rendere diffuso e uniforme sul territorio nazionale l’utilizzo del digitale, facilitando la presa in carico e la deospedalizzazione e potenziando la qualità delle cure di prossimità.
Quella fornita dalla digitalizzazione in sanità è un’opportunità che la neurologia deve essere pronta a cogliere: programmi come Digital Neuro Hub vanno proprio in questa direzione. Sono i giovani neurologi coloro che guideranno la trasformazione più importante che si prospetta: il passaggio da un modello di neurologia reattiva ad una neurologia proattiva o, addirittura, predittiva. Di fronte alle innumerevoli possibili applicazioni della digital health è importante che la disciplina avanzi verso questo nuovo paradigma, nel quale la presa in carico e la gestione del paziente saranno sempre più “tailor made”, basate cioè sulle necessità e specificità individuali.

* Presidente della Società Italiana di Neurologia (SIN)


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