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Salute mentale/ Sinpia: allarme giovani, necessario intervenire nell'età evolutiva
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Quasi 1 miliardo di persone nel mondo vive con almeno un disturbo mentale, circa 1 persona su 8 a livello globale. E anche tra bambini e adolescenti i numeri rappresentano un fattore di allarme: secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità tra il 10 e il 20% di bambini e adolescenti soffre di disturbi mentali e il 75% delle patologie psichiatriche esordisce prima dei 25 anni, la metà presenta sintomi entro i 14 anni.
Il 10 ottobre ricorre la Giornata mondiale della Salute Mentale, istituita nel 1992 dalla Federazione Mondiale per la Salute Mentale (MFMH) e riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità al fine di sensibilizzare sul tema della salute mentale e, al tempo stesso, di sfatare stigma e pregiudizi che spesso accompagnano chi soffre di patologie psichiche, tanto più se bambino o adolescente. In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, la SINPIA, Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, sottolinea l’importanza della sensibilizzazione, della prevenzione e dell’individuazione precoce dei sintomi.
“E’ solo ponendo la lente d’ingrandimento sull’età evolutiva, che ha specificità e peculiarità rispetto all’età adulta, che si può intervenire precocemente – evidenzia Elisa Fazzi, presidente SINPIA, direttore della U.O. Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza ASST Spedali Civili e Università di Brescia e membro del Tavolo tecnico per la salute mentale presso il Ministero della Salute -. La domanda di interventi in questo ambito è in continua crescita, si tratta di una vera emergenza di sanità pubblica con un’inevitabile ricaduta su aspetti sociali, umani ed economici in tutti i Paesi del mondo. Il peso globale dei disturbi mentali in età evolutiva continua a crescere anche in Italia dove i disturbi neuropsichici nell’infanzia e adolescenza colpiscono quasi 2 milioni di bambini e ragazzi, con manifestazioni molto diverse tra loro per tipologia, decorso e prognosi”.Secondo uno studio collaborativo policentrico coordinato dalla Neuropsichiatria Infantile dell’Università di Torino diretta dal Prof. Benedetto Vitiello, Neuropsichiatra infantile di fama internazionale, le richieste di visite neuropsichiatriche infantili urgenti sono aumentate negli anni più recenti: "Abbiamo analizzato i dati di 9 ospedali italiani che hanno raccolto circa 25000 visite neuropsichiatriche urgenti rivolte a bambini e adolescenti dal 2018 al 2021 – commenta Vitiello - e abbiamo potuto registrare un drammatico incremento di visite soprattutto per quanto riguarda i disturbi dell’alimentazione, in particolare l’anoressia, e disturbi quali autolesionismo e ideazioni o comportamenti suicidali, in soggetti in età adolescenziale con una prevalenza del sesso femminile”.
Per comprendere il fenomeno basti pensare che gran parte dei quadri depressivi esordiscono in adolescenza (1 femmina su 4 e 1 maschio su 10), ma spesso sono preceduti da altri disturbi come ad esempio quello del sonno, il 59% dei casi di disturbi della condotta alimentare ha tra i 13 e 25 anni di età, il 6% ha meno di 12 anni, e che il suicidio rappresenta la prima causa di morte in italia tra gli adolescenti (dato 2019). Gli esordi precoci di queste patologie sono, inoltre, associati a quadri più gravi e complessi. (Grossmberg a 2023)
“Una politica di sanità pubblica - aggiunge Rosamaria Siracusano, responsabile della Sezione di Psichiatria della SINPIA e Dirigente medico della Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell'Azienda Ospedaliera Federico II di Napoli - non può non tener conto di tali dati che diventano ancora più significativi se consideriamo che il 20-40% dei ragazzi e degli adolescenti presenta elevati livelli di sofferenza psichica, ma solo meno della metà di questi soggetti giunge all’attenzione dei servizi di neuropsichiatria infantile”.Numerose ricerche sottolineano inoltre che, in molti casi, i quadri clinici conclamati in adolescenza rappresentano l’evoluzione di condizioni spesso sottosoglia del bambino.
“I disturbi propri del neurosviluppo ad esordio nei primi anni di vita – conclude Chiara Davico, Neuropsichiatra Infantile, Università degli Studi di Torino - rappresentano i precursori per traiettorie evolutive psicopatologiche gravi e maggiormente impattanti in adolescenza. In tale ottica promuovere il neurosviluppo, sostenendo una crescita armonica e serena, così come intervenire quando compaiono difficoltà e disturbi deve rappresentare una priorità del sistema sanitario, così come della comunità in senso lato”.L’impegno istituzionale del nostro Paese, tuttavia, appare ancora irrisorio in tale campo, collocandosi fra gli ultimi posti in Europa per quota di spesa sanitaria dedicata alla salute mentale con circa il 3,4% della spesa sanitaria complessiva, a fronte del 10% dei principali Paesi ad alto reddito e con risorse particolarmente carenti per i servizi ospedalieri e territoriali di neuropsichiatria infantile che in questi anni si trovano ad affrontare una vera emergenza.
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