Medicina e ricerca

Cancro, in Italia servizio di Psico oncologia solo per un paziente su cinque eppure il Paese è all'avanguardia

di Gabriella Pravettoni *

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24 Esclusivo per Sanità24

In Italia il servizio di Psico oncologia viene garantito solo a un paziente su cinque. L’80% dei malati di cancro è costretto a trovare da solo soluzioni o utilizzare strutture fai da te, grazie a volontari e a figure non sempre specializzate. Con gravi danni nella capacità di combattere la neoplasia e forti riflessi sulla qualità di vita sia del singolo che del familiare. Eppure il nostro Paese è all’avanguardia in questo settore e nel garantire ai malati il giusto supporto in una fase molto delicata, come sottolineano ormai centinaia di studi clinici pubblicati sulle principali riviste scientifiche internazionali. Una leadership confermata dall’assegnazione proprio al nostro Paese del XXIV Congresso mondiale di Psiconcologia che si terrà alla fiera di Milano dal 31 agosto al 3 settembre e che è stato presentato in una conferenza stampa presso il Senato della Repubblica, su iniziativa del senatore Francesco Zaffini, Presidente della Commissione Sanità di Palazzo Madama. Lo psiconcologo è ormai riconosciuto come fondamentale nei team multidisciplinari nelle divisioni di oncologia e il suo ruolo è quello di potenziare le risorse personali nella gestione della malattia e del proprio percorso di cura agendo su più livelli: famiglia, medico, società.
Come ha evidenziato Paolo Marchetti (Direttore Scientifico IDI di Roma, Ordinario di Oncologia all’Università La Sapienza di Roma e Presidente della Fondazione per la Medicina Personalizzata) grazie alle diagnosi precoci e soprattutto alle nuove terapie siamo riusciti a controllare a lungo buona parte delle neoplasie. L’88% delle donne colpite da un tumore del seno è vivo a 5 anni, così come il 65% di chi ha ricevuto una diagnosi del carcinoma del colon e il 90% di un carcinoma della prostata, mentre per oltre un milione di persone possiamo parlare di guarigione definitiva. Le terapie sono sempre più personalizzate ed efficaci ma vanno gestite e spiegate al paziente e ai caregivers. La psiconcologia in questo processo è ormai essenziale e parte integrante del team multidisciplinare che affronta la neoplasia. Come ha aggiunto Gianluca Vago (Direttore Dipartimento di Oncologia dell’Università Statale di Milano) lo psiconcologo è un servizio sempre più richiesto dal paziente e dai familiari sia durante la fase della comunicazione della diagnosi, all’avvio del percorso terapeutico fino al follow up. Momenti complessi, spesso difficili da comprendere ed affrontare, che richiedono molta volontà e capacità di ascolto. La gran parte dei malati chiede un aiuto a gran voce, che è considerato a tutti gli effetti un elemento fondamentale nel percorso di cura.
Come ha concluso Elisabetta Iannelli (Segretario generale Favo, Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia), purtroppo, ancora troppo spesso il diritto al supporto psicologico viene negato ai malati e ai caregiver oncologici. Riceviamo di continuo lamentale per l’assenza di questa figura nei luoghi di cura mentre numerose sono le associazioni di pazienti che garantiscono lo psiconcologo con fondi propri.
Aver portato in Italia il Congresso mondiale è un importante riconoscimento a tutti gli operatori ed ora gli occhi del mondo sono puntati sul nostro Paese. Il congresso Ipos riunirà per 4 giorni oltre 800 scienziati da tutto il mondo, per un confronto su una disciplina nata negli anni Cinquanta negli Stati Uniti. 700 abstracts, 480 presentazioni orali, conferenze plenarie, sessioni scientifiche e simposi satellite consentiranno di fare il punto su un tema in costante aggiornamento e sempre più a misura di paziente. Il Congresso sarà anche l’occasione per la presentazione del portale psiconcologia.net che intende diventare un reale punto di riferimento per pazienti e caregivers in tutta la Penisola.

* Presidente del XXIV Congresso mondiale di Psiconcologia, Professore di Psicologia delle Decisioni presso l’Università degli Studi di Milano e Direttore della Divisione di Psiconcologia dell’Istituto europeo di Oncologia


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