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Schillaci: pronto il Tavolo tecnico sulla riforma dell'assistenza ospedaliera e territoriale

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"Al termine di un ampio confronto, è stato firmato il decreto integrativo del Tavolo tecnico per lo studio delle criticità emergenti dall'attuazione del Regolamento dell'assistenza ospedaliera (Dm70) e dall'attuazione del Regolamento dell'assistenza territoriale (Dm77)". Lo annuncia il ministero della Salute sottolineando che partecipano al tavolo "i rappresentanti del ministero della Salute e un'estesa rappresentanza di società scientifiche, federazioni, associazioni e sindacati nonché del mondo accademico, così da assicurare un articolato confronto". "Saranno costituiti sottogruppi di lavoro per specifiche tematiche tecniche correlate ai due decreti - precisa Orazio Schillaci - e si prevede la possibilità inoltre di svolgere audizioni con ulteriori esperti e soggetti terzi".

Anaao Assomed giudica positivamente l’istituzione decisa dal ministro della Salute del Tavolo tecnico «perché potenzialmente utile al rafforzamento e all’innovazione del Ssn. I due decreti – commenta il segretario dell'Associazione Pierino Di Silverio al termine dell’incontro di oggi - pur nelle macroscopiche differenze di genesi e di fase di attuazione, costituiscono i riferimenti organizzativi delle due parti naturalmente complementari e sinergiche del Ssn, che insieme dovrebbero realizzare la tanto auspicata continuità dei percorsi di cura ospedale-territorio e garantire la reale presa in carico dei bisogni di salute delle persone». Ma aggiunge, «occorre superare il sottofinaziamento pubblico che ci ha reso il primo dei paesi poveri nel confronto mondiale». Alle premesse considerazioni generali che si possono formulare all’insediamento del Tavolo Tecnico il Segretario Nazionale dell’Anaao ne aggiunge alcune preliminari e più specifiche riguardo al “nuovo” DM 70.
«La crisi di capienza – siamo il paese con il più basso rapporto posti letto/1000 abitanti tra i paesi occidentali, pur sommando i PL pubblici e del privato accreditato - e l’eccesso di rigidità delle reti ospedaliere che la pandemia ha evidenziato con chiarezza – sottolinea Di Silverio - mettono in evidenza la forte necessità di incrementare la dotazione di posti letto e di aumentare l’elasticità ricettiva degli ospedali applicando un necessario principio di ridondanza. È necessario potenziare alcune attività a sostegno della rete dell’emergenza, a partire dalle terapie intensive e dalle aree semintensive. Alcuni nodi irrisolti richiedono scelte chiare e univoche: ruolo e funzioni dei piccoli ospedali, permanenza dei punti nascita sotto standard, declinazione delle reti cliniche, equilibrio tra i principi volumi/esiti e autosufficienza territoriale/prossimità. Consideriamo i 5 tavoli tematici che si sono costituiti oggi e che concluderanno i lavori entro il 31 ottobre – conclude Di Silverio - un modo proficuo di operare al fine di salvaguardare l’articolo 32 della Costituzione e ottenere quell’integrazione ospedale-territorio di cui il sistema ha bisogno».
«Ringraziamo il Ministro della Salute per averci dato la possibilità di contribuire al percorso finalizzato a dare piena operatività ai bisogni di salute dei cittadini in termini di prossimità e sostenibilità. Certamente il lavoro delineato con l’istituzione del Tavolo tecnico di revisione degli standard ospedalieri (Dm 70/2015) e per le cure territoriali (Dm 77/2022), istituito con decreto a giugno presso l'Ufficio di Gabinetto del Ministero della Salute, rappresenta la strada migliore per lavorare in modo corale e sinergico al miglioramento dei servizi ai cittadini secondo una logica di reale prossimità, in un momento in cui l'aumento della cronicità e delle fragilità rappresentano il banco di prova per la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale». Così Tiziana Frittelli, presidente nazionale di Federsanità e Dg dell'AO San Giovanni Addolorata di Roma. «Federsanità, in rappresentanza delle Aziende sanitarie/ospedaliere e dei Comuni di riferimento sul territorio, sarà un interlocutore attento e proattivo per l'analisi delle criticità dei due provvedimenti sugli standard in un’ottica di integrazione socio-sanitaria e socio-assistenziale - prosegue Frittelli - con una particolare attenzione al tema delle disuguaglianze e dell’accesso appropriato, sostenibile e semplificato alle cure per tutti. Stiamo da tempo lavorando congiuntamente per costruire una stagione nuova in cui il valore emergente sia quello dell’alleanza istituzionale a tutela della salute dei cittadini e della qualità della vita delle nostre comunità, nella convinzione che la strada da percorrere debba essere orientata alla realizzazione del welfare di comunità, nel quale produrre salute/benessere diventi un obiettivo che trasversalmente connetta le varie dimensioni del benessere stesso: sanitario, sociale, economico».
«È con vivo entusiasmo e profondo senso di responsabilità - commenta Antonio D’Avino, presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) - che accogliamo la notizia del completamento del Tavolo tecnico istituito presso il ministero della Salute per lo studio delle criticità emergenti dall’attuazione del Regolamento dell’assistenza ospedaliera (DM70) e dall’attuazione del Regolamento dell’assistenza territoriale (DM77) che ci vede coinvolti in prima linea nella definizione del nuovo modello organizzativo delle Cure Primarie, a tutela della salute degli oltre 5,5 milioni di bambini e adolescenti che ogni giorno ricevono assistenza dai Pediatri di Famiglia. Questa decisione testimonia la grande attenzione di tutto il dicastero della Salute, a partire dal ministro Schillaci, nei confronti delle famiglie italiane per dare risposta alle loro esigenze e garantire la migliore assistenza possibile dai primi giorni di vita fino all’età adolescenziale”. D'Avino ribadisce l'impegno "a dare il nostro contributo, in sinergia con le altre sigle sindacali del comparto SIMPEF e CIPe-SISPe-SINSPe, per un nuovo modello organizzativo della Pediatria che deve necessariamente ripartire dal territorio».
«Alla fine sono state accolte, legittimamente, le nostre rimostranze e le nostre costruttive riflessioni sull’iniziale e incomprensibile esclusione di Nursing Up, Organizzazione sindacale Rappresentativa per legge, dal tavolo tecnico relativo ai Dm 70 e 77 sulle riforma dell'assistenza ospedaliera e territoriale», afferma dal canto suo Antonio De Palma, presidente del Nursing Up sottolineando «che è sempre una sconfitta quando un sindacato con una rappresentatività qualificata, che peraltro si allarga, a differenza di molti altri, anche alle principali regioni e province a statuto speciale che non fanno capo all'Aran, viene escluso da momenti così importanti senza apparente ragione. Non possiamo che compiacerci - continua De Palma - del fatto che, chi di dovere, abbia rivisto le sue posizioni, per questo tavolo di lavoro voluto espressamente da Schillaci, per l’aggiornamento dei provvedimenti allo scopo di rafforzare l’integrazione ospedale-territorio».


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