Medicina e ricerca
Congresso Asco/ Tumore del polmone in stadio precoce, l'88% dei pazienti vivo a 5 anni
di Filippo de Marinis *
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Sono senza precedenti i risultati dello studio di Fase III ADAURA nel trattamento adiuvante del carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio precoce (IB, II e III A) che presenta mutazioni del recettore del fattore di crescita epidermico (Egfr), a seguito di resezione radicale. La terapia mirata con osimertinib ha prodotto un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza globale rispetto a placebo.
I dati dello studio Adaura sono stati illustrati in una presentazione orale nella Sessione Plenaria del Congresso della Società Americana di Oncologia Clinica (American Society of Clinical Oncology - Asco) in corso a Chicago fino al 6 giugno e pubblicati contemporaneamente sulla rivista The New England Journal of Medicine.
Osimertinib ha ridotto il rischio di morte del 51% rispetto a placebo, sia nella popolazione dell’analisi primaria (stadio II-IIIA) che nella popolazione complessiva dello studio. Nella popolazione dell’analisi primaria, l'85% dei pazienti trattati con osimertinib è vivo a cinque anni rispetto al 73% dei pazienti trattati con placebo. Nella popolazione complessiva dello studio, l'88% dei pazienti trattati con osimertinib è vivo a cinque anni, rispetto al 78% di quelli trattati con placebo.
Negli stadi precoci di malattia l’intento del trattamento è curativo. La tradizionale chemioterapia non riesce a impattare in maniera significativa sulla diminuzione del rischio di recidiva di malattia locale o a distanza in percentuali superiori al 5%. Questi nuovi risultati dello studio ADAURA dimostrano che quasi il 90% dei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule in stadio iniziale trattati con osimertinib è vivo a 5 anni, con una riduzione del rischio di morte del 51%. La rilevanza di questi dati è senza precedenti: osimertinib è il primo inibitore tirosino-chinasico dell’Egfr a dimostrare un beneficio in sopravvivenza complessiva nel setting adiuvante nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule Egfr mutato e sottoposti a chirurgia radicale. Risultati ancora più importanti se consideriamo che, nella malattia operabile, la sopravvivenza a 5 anni diminuisce dal 73% nello stadio IB fino al 41% nel IIIA. Il beneficio di osimertinib si estende a tutti i sottogruppi di pazienti. Infatti negli stadi II-IIIA la sopravvivenza a 5 anni ha raggiunto l’85%. I risultati di ADAURA rinforzano ulteriormente il beneficio di osimertinib quale standard di cura dopo la chirurgia nei pazienti con malattia in stadio precoce e positivi alla mutazione di Egfr.
Nel 2022, in Italia, sono stati stimati quasi 44mila nuovi casi di carcinoma polmonare. Circa il 30% dei pazienti colpiti dalla forma non a piccole cellule riceve una diagnosi di malattia abbastanza precocemente da poter essere sottoposto a intervento chirurgico con intento radicale. Ciononostante, la recidiva è ancora frequente nel tumore agli stadi iniziali. Per questa ragione accogliamo positivamente i risultati dello studio ADAURA, a conferma ulteriore dei grandi progressi che sta compiendo la ricerca in oncologia. È importante il ruolo rivestito da terapie mirate ed efficaci come osimertinib che portano di fatto a un miglioramento del percorso terapeutico del paziente e aumentano le possibilità di sopravvivenza a lungo termine. La chirurgia rimuove il carcinoma e taglia al livello macroscopico, ma non riesce a incidere su quello microscopico. Resta, cioè, un "microscopico invisibile" rappresentato dalle micrometastasi, che si muovono nel sangue e nella linfa e incidono sulla ricaduta locale o a distanza della malattia nel tempo. Circa la metà dei pazienti con tumore di stadio I-II e tre quarti dei pazienti di stadio III presentano una recidiva a cinque anni dall’intervento. La disponibilità di osimertinib rende necessario eseguire, in tutti i pazienti operati, l’esame molecolare per verificare l’alterazione del gene Egfr, perché così possiamo individuare i pazienti candidabili alla terapia mirata.
* Direttore della Divisione di Oncologia toracica dell’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) di Milano e Principal Investigator dello studio ADAURA per l’Italia
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