Medicina e ricerca

Cuda (Sio): la sordità è un concetto superato, esistono le malattie dell'apparato uditivo

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La sordità non esiste, esistono le malattie dell’apparato uditivo. E’ la sfida che arriva dal Congresso nazionale Sio - Società italiana di otorinolaringoiatria e chirurgia cervico-facciale - in corso a Milano, che si conclude il 27 maggio, diretto da Domenico Cuda con i presidenti onorari Angelo Caroggio e Michele De Benedetto.
Si tratta di uno degli spunti più accattivanti tra i tanti emersi dalle prime due giornate di lavori del congresso, evento nel quale - come ha tenuto a evidenziare nel suoi intervento di apertura Giovanni Danesi, presidente della Sio – gli specialisti della materia “intendono rilanciare il loro ruolo centrale sul terreno della tutela della salute dei cittadini. E per fare questo siamo pronti a rafforzare anche il nostro ruolo attivo in quelle che sono le iniziative di lobbying positiva. Fare lobby per noi significa ‘rendere ciò che è come dovrebbe essere’, per rafforzare la nostra capacità complessiva di operare a favore del benessere delle persone affette da patologie in area otorinolaringoiatrica”.
L’obiettivo complessivo del congresso è far “incontrare le generazioni, condividere le conoscenze” che è il motto della 109/ma edizione, occasione di confronto tecnico scientifico di almeno tre generazioni di specialisti che in questi giorni stanno discutendo di innovazione, ottimizzazione dei percorsi di diagnosi e cura, di medicina traslazionale e di precisione, toccando tutte le sottospecialità della disciplina e affrontando temi di grande interesse scientifico, come appunto la sordità, i tumori della testa e del collo, la chirurgia del basicranio, la rinologia, le nuove tecnologie, l’Orl oltre a temi etici generali.
Di estremo interesse, tra i molteplici argomenti affrontati, gli spunti offerti sul fronte della sordità e delle malattie uditive, e la questione innovativa della telemedicina con le sue potenzialità per il Servizio Sanitario nazionale e anche a livello sociale e ambientale .
La riflessione del prof. Dominico Cuda - che è direttore di Otorinolaringoiatria all’ospedale di Piacenza e presidente del congresso Sio - sul tema delle malattie uditive è partita da alcuni dati: “ Si prevede che da qui al 2050 nel mondo una persona su quattro soffrirà di ipoacusia, dato peggiorativo rispetto a quello attuale che vede colpita una persona su cinque. Per di più l’80% di questi individui vive in aree sprovviste di adeguati sistemi sanitari”.
“Ed è per questo che – approfondisce Cuda - proprio perché siamo assolutamente convinti che la sordità sia un concetto superato, che di fatto si debba parlare di malattie dell’apparato uditivo - la Società italiana di otorinolaringoiatria ha promosso un Patto intersocietario per la cura delle malattie dell’orecchio e dei conseguenti disturbi uditivi, condiviso con le società mediche e le professioni sanitarie coinvolte tra cui pediatri, geriatri, medici di medicina generale, audiometristi, audioprotesisti, logopedisti e assistenti sanitari”.
Durante il Congresso in corso infatti, su questa tematica, sono state divulgate le ‘Living guidelines’ per l’impianto cocleare e sviluppate le linee guida italiane per lo stesso impianto. Si è analizzato inoltre lo sviluppo del registro, in seno all’Istituto superiore di sanità, delle protesi uditive impiantabili e si sono sviluppati confronti clinici su nuove indicazioni dedicato a sordità monolaterali.
Nel congresso poi è stata data anche grande attenzione, come accennato in apertura, alla questione della telemedicina, alle nuove prospettive che emergono nel contesto del Pnrr rispetto a questo argomento e opportunità offerte dalle stampanti 3D e alle applicazioni dell’intelligenza artificiale.
“La digitalizzazione in Italia - spiega ancora Cuda - cresce sempre più in ogni ambito del tessuto sociale. In particolare, in quello sanitario è proprio la telemedicina a creare opportunità che fanno bene non solo al cittadino, ma anche all’ambiente in cui vive: con la telemedicina, del resto, crescono le terapie digitali, che assicurano al paziente la possibilità di curarsi correttamente eventualmente anche da remoto, oltre a consentirgli di acquisire maggiore consapevolezza sul proprio stato di salute. Ed è proprio perché al paziente dedica maggiore attenzione che il medico può approntare programmi terapeutici”.
Tutto questo spiega perché la telemedicina è in questo periodo oggetto di numerosi investimenti, ma anche di studi tesi a definire l’impatto positivo che ha sull’ambiente. Se i benefici sul fronte della salute del cittadino sono, infatti, già quasi tutti definiti, pare che oltre a quelli suddetti ci siano ben altri vantaggi che ancora devono essere scoperti e messi in atto.
Nel congresso Sio in corso vengono affrontati anche molti altri argomenti, tra cui quelli legati alle patologie della base cranica, alle nuove vie di accesso mini-invasive e al miglioramento delle ricostruzioni, analizzando gli esiti sia dal punto di vista estetico che funzionale con approfondita analisi degli approcci multidisciplinari.
Nella giornata inaugurale il prof. Marco Benazzo ha curato la relazione scientifica istituzionale sul tema della "Diagnosi e trattamento delle recidive non neoplastiche in otorinolaringoiatria", mentre Maria Gabriella Rugiu e Angelo Camaioni hanno condotto la tavola rotonda istituzionale incentrata sul tema del “nuovo ruolo dell'otorinolaringoiatra nella gestione del nodulo tiroideo”.
Durante i lavori del congresso sono stati e saranno ancora messi in atto anche diversi format di discussione e condivisione delle conoscenze su temi controversi, ricerca clinica e di base tra cui simposi, lezioni magistrali e confronti face-to-face per un totale di 200 sessioni di lavoro.


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