Medicina e ricerca
Visite endocrinologiche dimezzate per la pandemia con punte di -70%
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Le malattie endocrine sono tra le ‘patologie dimenticate’ a causa della pandemia. Secondo l’Associazione medici endocrinologi (Ame), dall’inizio del primo lockdown, da marzo del 2020 ad oggi, si sono ridotte di almeno il 50% le visite endocrinologiche, con punte fino al 70% in determinate regioni. A lanciare l’allarme per questa che può essere considerata una conseguenza indiretta della pandemia e con importanti ripercussioni sulla salute dei cittadini è l’Ame che si riunirà a Congresso per celebrare i suoi primi 20 anni di attività dall’11 al 14 novembre a Trieste.
«Al fine di assicurare il contenimento della diffusione del Covid-19, sono state sospese visite mediche ed attività ritenute non urgenti, ma sicuramente non meno importanti, quali quelle riguardanti l'obesità, i tumori benigni dell’ipofisi o la sindrome di Cushing, per citarne solo alcune. Malattie della tiroide, obesità, diabete e infertilità sono epidemie di lungo corso nel nostro Paese e temporaneamente dimenticate, è importante intervenire tempestivamente», precisa Franco Grimaldi, presidente Ame.
In parte, affermano gli endocrinologi, si è sopperito alla sospensione e ai ritardi con l'utilizzo della telemedicina. Una novità che ha condotto a risultati interessanti, dal semplice scambio di email alle visite a distanza effettuate con il computer, la telemedicina ha sicuramente beneficiato della crisi pandemica. Ad essa è dedicata un’intera sessione del Congresso, con la presentazione dei risultati della survey AME.
Le malattie endocrine, nel loro complesso, sono molto frequenti. Solo le patologie che coinvolgono la tiroide riguardano oltre il 5% della popolazione, un dato analogo ad un’altra patologia diffusa, il diabete e le percentuali rischiano di aumentare nel medio e lungo periodo, avvertono gli esperti.
«Mai come in questo momento è importante ricordare che l’endocrinologia svolge un ruolo fondamentale per migliorare la salute dei cittadini - aggiunge Enrico Papini, padre fondatore dell’Ame insieme a Grimaldi - Basti pensare che molte delle patologie più gravi appartengono a questo ambito medico. È evidente che il ruolo dell’endocrinologo deve diventare centrale per la ripartenza post pandemia che guarda al prossimo futuro in salute. Inoltre, l’endocrinologia italiana è riconosciuta di grande valore a livello mondiale, in particolare per l’ecografia e la cura delle patologie tiroidee, può quindi assumere un ruolo guida in questo processo di rinascita», conclude Papini.
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