Medicina e ricerca
Motore e Rise: i robot a sostegno dei danni neurologici e ortopedici
di Sara Lavorini
Sono attesi entro la fine dell’anno i risultati della sperimentazione condotta sui robot “Motore” e la carrozzina “Rise”, progettati dell’Istituto di BioRobotica della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa.
Il sistema robotico Motore, è stato sviluppato da Humanware Srl, azienda spin-off del Sant’Anna. Questo dispositivo è stato progettato specificatamente per la riabilitazione dell'arto superiore di persone con disabilità, in particolare a seguito di danno neurologico od ortopedico.
«Motore è in grado di fornire un supporto in base alla capacità residue di ciascun paziente - afferma Stefano Mazzoleni, riceratore dell'Istituto di BioRobotica - secondo un approccio denominato “assist-as-needed”: l'aiuto da parte del robot avviene esclusivamente solo quando è necessario e con modalità che si adattano progressivamente alle abilità motorie del paziente. Questo dispositivo robotico è caratterizzato da vari aspetti innovativi: la portabilità grazie alle sue ridotte dimensioni, il basso costo se confrontato con sistemi che hanno caratteristiche tecniche simili e, la possibilità di svolgere utilizzo in applicazioni di tele-riabilitazione dopo le dimissioni del paziente. Inoltre permette di avere una valutazione quantitativa delle prestazioni motorie, fornendo allo staff clinico una serie di dati precisi e affidabili che possono essere utilizzati per apportare possibili modifiche durante l'intero trattamento riabilitativo».
Entro la fine dell'anno i risultati della sperimentazione clinica con pazienti con ictus, che si è svolta presso il Laboratorio di Bioingegneria della Riabilitazione situato all'interno del Centro di Riabilitazione “Auxilium Vitae” a Volterra, verranno pubblicati dalla rivista scientifica NeuroRehabilitation.
La carrozzina robotica Rise invece è stata sviluppata grazie alla collaborazione tra l'Istituto di BioRobotica del Sant'Anna e il Centro di riabilitazione motoria (Crm) Inail di Volterra, mediante un progetto di ricerca congiunto di durata triennale. Il finanziamento del progetto di ricerca da parte del Crm è stato di 300 mila euro.
«La carrozzina robotica Rise, il cui brevetto è stato depositato - continua Stefano Mazzoleni - è la dimostrazione dell' efficacia dei risultati che emergono dalla stretta collaborazione tra bioingegneri e staff clinico. La carrozzina Rise è caratterizzata da vari elementi innovativi, tra i quali vanno evidenziati la possibilità di utilizzo direttamente nei servizi sanitari senza necessità di trasferimento da parte del paziente dalla carrozzina, la capacità di permettere un accesso frontale alla persona in modo da facilitare lo svolgimento di molte attività di vita quotidiana in ambiente lavorativo e familiare. Attualmente il sistema è in fase di validazione clinica che sarà completata entro giugno 2018».
Durante il prossimo Congresso della Società italiana di Medicina fisica e riabilitativa (Simfer), che si svolgerà a Genova dal 22 al 25 ottobre, verrà presentata una relazione sulle caratteristiche tecniche e sul protocollo di studio che sarà utilizzato durante la sperimentazione clinica della carrozzina Rise. Al termine della fase di validazione clinica inizierà la fase di commercializzazione e di immissione sul mercato nazionale e internazionale. «Uno degli obiettivi di questo studio - conclude Mazzoleni - consiste nell'analizzare gli effetti della combinazione del trattamento riabilitativo assistito dal robot e trattamento basato sulla Stimolazione Elettrica Funzionale nelle persone con lesione midollare completa e verificare l'impatto sulla loro qualità di vita, in termini di autonomia e indipendenza».
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