Medicina e ricerca

Giornata del malato reumatico, parte la campagna #ioneparlo

Forse non ti crescerà il naso, ma non dire la verità al tuo medico e non seguire la terapia in modo completo può compromettere la tua salute e farti perdere il controllo sulla malattia.
È questo il concept dell'iniziativa #IONEPARLO, promossa da Roche con il supporto dell'Associazione nazionale malati reumatici ANMAR onlus, dedicata alle persone con artrite reumatoide costrette ad affrontare ogni giorno numerose sfide legate ad una tra le malattie croniche invalidanti più diffuse, soprattutto tra le donne. È proprio grazie al dialogo con il proprio reumatologo che si possono affrontare e superare le complicazioni di una terapia che quasi il 40% dei pazienti con artrite reumatoide non segue correttamente. Eppure il tema della non aderenza alla terapia, di cui 1 paziente su 3 non parla al proprio medico ma che può avere un impatto importante sul controllo della malattia, se riconosciuto, può essere superato anche impostando strategie terapeutiche diverse.
La campagna di sensibilizzazione che partirà il 12 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale del Malato Reumatico promossa a Roma da Anmar, e che ha ottenuto il patrocinio della Fondazione nazionale Carlo Collodi, invita tutti gli italiani a lanciare un messaggio molto chiaro alle persone con AR: avere un dialogo aperto e trasparente con il proprio reumatologo migliora i risultati del trattamento.

Sarà proprio il Pinocchio della Fondazione Collodi a chiedere a tutte le persone, pazienti e non, di partecipare alla campagna #IONEPARLO, per informare e sensibilizzare sul perché è fondamentale essere sinceri con il proprio medico.
Per partecipare alla campagna, basterà scaricare e stampare la maschera di Pinocchio dal sito www.arioneparlo.it, farsi un selfie o un breve video indossando la maschera e condividerlo sui propri canali social utilizzando l'hashtag #IONEPARLO.
L’artrite reumatoide (AR) è una malattia cronica, progressiva ed autoimmune che colpisce in Italia circa 300.000 persone, soprattutto donne (rapporto di 3 a 1 rispetto agli uomini) e che generalmente richiede un trattamento che dura tutta la vita. Più della metà delle persone con AR in terapia combinata non assume correttamente la terapia. La mancata aderenza alle terapie è una delle più importanti sfide per le persone con AR. Le conseguenze di tutto questo si ripercuotono nella vita di tutti i giorni, con consistente compromissione della qualità di vita.


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