Medicina e ricerca

La Cardioncologia chiede nuove alleanze

di Nicola Maurea (primario di Cardiologia presso la fondazione Pascale di Napoli) e Michelino De Laurentiis (direttore dell’Uoc di Oncologia medica senologica presso la fondazione Pascale di Napoli)

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24 Esclusivo per Sanità24

La sopravvivenza dei pazienti affetti da neoplasia è aumentata per effetto di nuovi schemi terapeutici e per l’introduzione dei farmaci biologici. Secondo l’U.S. National Cancer Institute, entro il 2022 saranno 18 milioni i sopravviventi al cancro negli Stati Uniti d’America. Circa il 67% degli adulti sopravvive alla diagnosi di tumore oltre i 5 anni e il 75% dei bambini, oltre i dieci anni.
In Italia, nel 2014 erano circa 3 milioni i pazienti che sopravvivevano dopo una diagnosi di tumore.
Attualmente, la terapia oncologica sia avvale, oltrechè dei farmaci chemioterapici tradizionali, soprattutto delle terapie a bersaglio molecolare (targeted therapy o, più comunemente, target therapy), che inibiscono specifiche proteine coinvolte nella crescita tumorale.

Il controllo e la guarigione del cancro favorisce, come conseguenza, l’emergere di altre problematiche di salute in questi pazienti, in particolare quelle cardiovascolari.
Ormai non è possibile ignorare che esiste un legame cancro-cuore sostenuto dalla condivisione di alcuni fattori di rischio, dal concomitante riscontro, talvolta, di tumore e malattia cardiaca, specialmente, nel paziente anziano, e dai potenziali effetti deleteri sul cuore di alcuni trattamenti antineoplastici.
Secondo dati recenti, su 1.807 sopravviventi al cancro, seguiti in un follow-up medio di 7 anni, il 51% moriva di cancro mentre il 33% per malattie cardiache, a dimostrazione che le problematiche cardiovascolari nel paziente oncologico sono di primaria importanza.
Le origini della questione sono riconducibili agli anni ’60 quando le antracicline, potenti chemioterapici furono ampiamente introdotti nel trattamento del cancro. Il riscontro, per esse, di una tossicità dose-dipendente, ha portato negli anni a modifiche importanti della dose di farmaco da somministrare e ha stimolato gli studi sulla comprensione, diagnosi e prevenzione della tematica. Tuttavia, anche alcune nuove Target Therapy possono avere potenziali effetti negativi sull’apparato cardiovascolare.
Lo spettro di effetti cardiovascolari legati alle terapie del cancro, compresa la radioterapia, è molto vasto e, include aritmie, valvulopatia, malattia pericardica, accelerazione della patologia aterosclerotica e soprattutto disfunzione ventricolare sinistra e scompenso cardiaco. Inoltre il rimodellamento miocardico è un processo progressivo: possono passare molti anni dal danno iniziale all’evidenza clinica di scompenso cardiaco. Il fenomeno va individuato precocemente, per intervenire farmacologicamente e invertire questa progressione naturale.

La problematica della cardiotossicità acuta e cronica associata al trattamento antineoplastico sta riscuotendo un'attenzione crescente; tuttavia richiede un impegno costante da parte degli operatori sanitari, unito alla consapevolezza della necessità di formazione specialistica, attraverso convegni dedicati ed insegnamenti universitari. Infatti se da un lato c’è la riconosciuta rilevanza clinica della Cardioncologia, come nuova branca interdisciplinare per la prevenzione e gestione delle patologie cardiovascolari nel paziente oncologico, dall’altro si constata la mancanza di linee guida nazionali, di fondi per l’allestimento di ambulatori sul territorio e posti letto ospedalieri di cui sono tuttora privi buona parte dei presidi italiani.
E' inoltre infatti necessaria una totale rivisitazione dell'organizzazione cardiologica degli Istituti dei tumori.

E' evidente che i protagonisti di questa nuova sfida medica sono cardiologi ed oncologi che all’unisono devono gestire la situazione affinchè il paziente riceva il migliore trattamento.
Al fine di puntare l’attenzione sulle problematiche esposte e fornire dei percorsi condivisi sulla prevenzione e gestione delle problematiche cardiovascolari connesse ai trattamenti antineoplastici, si è tenuto a Napoli, nei giorni 2-3 ottobre 2015, il convegno “International Workshop on Cardioncology: from research to clinical practice”, presso il Centro congressi Federico II in via Partenope, preceduto da un simposio satellite il 1° ottobre presso il Pascale. Tale evento, che si avvale della sponsorship del MD Anderson Cancer Center di Houston (il più importante centro oncologico del mondo), è stato organizzato con esperti del settore, nazionali ed internazionali ed è servito a fare il punto su problematiche cui sempre più spesso il medico si troverà ad intervenire.


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